I ricordi di trent’anni di affetto, fede e semplici e divini “ti voglio bene”, mi fanno sempre e piacevolmente visita in questo tempo forte che suggerisce la Resurrezione e il fatto, il bellissimo fatto di essere Vivo e aver Vissuto dove mio nonno, i miei nonni, hanno preso le mie mani accompagnandomi dove Dio abita davvero, dove Gesù abita davvero.
Questa mattina, non c’era:
il ramoscello d’ulivo non c’era.
Nessuno ha suonato il campanello –
eppure ho aperto la porta:
mio nonno non c’era.
Dopo un battito di ciglia,
il ramoscello d’ulivo c’era,
c’era! Ve lo assicuro!
Sulla sedia
un po’ sporca di terra rossa,
e il mio nonno c’era,
ho visto la sua piccola ombra,
l’ho vista voltare l’angolo:
era il mio nonno,
non ci si può confondere
quando riconosci un pezzo di cielo.
Adesso corro nella casa della Domenica,
forse la mia nonna sta cucinando per tutti…
che bel sogno,
che bella realtà,
dopo il battito di ciglia
e il viaggio
dove Dio semina il ricordo.