Il Giornale del Salento

Monologo sul mondo che vorrei…

Sogno un mondo in cui l’empatia e la comprensione siano essenza delle interazioni tra gli uomini.

Sogno una realtà in cui la diversità non solo sia accettata, ma celebrata come una ricchezza della tela variopinta della vita quotidiana.

Sogno un mondo in cui la sostenibilità ambientale sia una priorità universale e non uno slogan di comodo: fonti di energia pulita, pratiche agricole sostenibili e una gestione oculata delle risorse naturali.

Sogno un mondo in cui gli abitanti siano liberi dal loro oppiaceo indifferentismo e si preoccupino insieme di preservare la bellezza del pianeta per i figli del futuro.

Sogno un mondo in cui l’istruzione sia un diritto di tutti, indipendentemente dall’origine socio-economica, dalla cultura, dal sesso. Un mondo in cui tutti gli esseri umani siano motivati a coltivare la curiosità, ad imparare continuamente, a migliorarsi, a crescere sapientemente nella condivisione delle conoscenze.

Sogno un mondo di diritti umani garantiti a tutti, proprio tutti, senza disuguaglianze, in cui la solidarietà sia la regola piuttosto che l’eccezione.

Sogno un mondo in cui la tecnologia sia al servizio dell’umanità, nella costruzione del bene comune.

Sogno un mondo in cui le divergenze culturali, politiche e di ogni altro tipo siano rispettate in un senso di connessione fraterna globale.

Sogno un mondo in cui l’arte, la musica, la letteratura cantino la bellezza e la meraviglia dello stare insieme.

Sogno un mondo in cui nessun bambino debba soffrire le pene della guerra, della fame, dell’abbandono, della violenza.

Sogno un mondo in cui la carezza sia l’antidoto allo schiaffo, all’aggressione. Sogno un mondo per la vita e che non racconti storie di morte.

Sogno un mondo in cui il cristiano sia dia la mano col musulmano e con l’ebreo e con l’induista e con il buddista e con l’ateo …in un girotondo d’amore.

Sogno un mondo di gratitudine e di riconoscenza. Sogno un mondo giusto.

Sogno.

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