Gentile Direttrice,
da un bel po’ sto cercando di sensibilizzare chi credo che abbia la facoltà e i requisiti per intitolare alla compianta dr.ssa Giovanna Delli Ponti, storica direttrice del glorioso Museo Archeologico “S. Castromediano” di Lecce, spentasi il 22 marzo 2022, un ambiente? Lo stesso museo? Un magazzino di deposito dei reperti? La stanza dei restauri eccetera eccetera? Lascio decidere ai sopraccennati, per ora non identificandoli, senza suggerire nulla di preciso, per non influenzarli e non compromettere la faccenda.
Argomento una “difesa d’ufficio” che mi pare oltremodo legittima e quasi doverosa, visto che la persona citata non è stata una direttrice qualsiasi (svolgendo per 30anni il ruolo con competenza e passione), ma tra le prime direttrici museali in Italia, rigorosa archeologa, ricercatrice, antropologa, presidente di Italia Nostra negli anni ’70 nonché autrice di saggi, scopritrice di siti come Rudiae, appassionata di beni culturali, senza trascurare di sollevare l’attenzione pubblica sul trafugamento e il commercio clandestino di reperti archeologici.
A lei, tra l’altro, dobbiamo il trasferimento dell’anzidetto Museo dall’antica sede di Palazzo dei Celestini (dove l’ho conosciuta) a quella attuale dell’ex Collegio “N. Argento” (di cui ho foto) nel 1979 nonché l’acquisizione del complesso abbaziale di S. Maria di Cerrate dove istituì il Centro di Ricerche e Studi di Folklore delle Tradizioni Popolari Salentine trasferendo la sua collezione di oggetti artigianali, usati nelle contrade del Salento prima dell’avvento dell’industria, raccolti girovagando per paesi e masserie ed esposti nelle bacheche appositamente realizzate e disposte nelle sale museali. A proposito: che fine hanno fatto sia il Centro che gli oggetti e quelle preziose stampe riproducenti i costumi popolari salentini?
Della sua generosità ha usufruito la Casa-Museo Ribezzi-Petrosillo (Latiano, Brindisi) ricevendo in dono (2013) la sua collezione di 128 fischietti di terracotta provenienti dall’Italia e dall’estero, datati ai secoli XX-XXI.
Non demordo nel ribadire questa sacrosanta proposta – che qui ho necessariamente sintetizzato – ai referenti che già ho sensibilizzato (tra cui la Direzione del Museo Castromediano, la Provincia di Lecce, il Dipartimento e l’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia, la Delegazione FAI nazionale e di Lecce). Di tutti ha risposto soltanto il primo senza fornire elementi utili per incutere una sia pure minima speranza o un buon fine a questo mio appello che conduco, quindi, da sola.
Lo spunto a informarla di ciò l’ho avuto leggendo stamattina (13 marzo) che il prossimo 16 c.m. a Campi Salentina sarà intitolata a Nicola Quarta (1927-2020), illustre uomo politico della Democrazia Cristiana, già deputato, già presidente della Regione Puglia, già sindaco del comune salentino e già molto altro, la vecchia piazza Garibaldi. Non discuto del perché di questa scelta. Leggo con compiacimento il motivo della nuova intitolazione: “Per mantenere intatta la memoria […] e in segno di gratitudine dell’intera comunità per l’impegno e l’attenzione che l’illustre personaggio ha dedicato alla crescita….”.
Ecco le parole chiave: impegno, memoria e gratitudine che hanno mosso i promotori della nuova intitolazione. Le quali, aggiungo io, si traducono in un ricordo che viene siglato attraverso un gesto da cui si otterrà un riconoscimento lungo nel tempo, se non proprio perpetuo. Proprio quello che sto rivolgendo a lor signori. La quale cosa, augurandomi di prossima attuazione, farebbe onore a tutti e ricucirebbe lo strappo etico-istituzionale – più che emotivo – se si continua ad ignorare lo spessore, l’apporto culturale e la figura della dr.ssa Giovanna Delli Ponti.
Lei cosa ne pensa?
Rossella Barletta
Foto copertina: fonte profilo facebook Parco Archeologico Rudiae
Referenze foto: AA.VV., Centenario del Museo provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce, 1968; MiC, Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi, Lecce e Taranto.