Il Giornale del Salento

È tempo di raccolta. Patata Sieglinde: dal Salento una storia di eccellenza

La patata è un tubero appartenente alla famiglia delle Solanaceae, originario dell’America centro-meridionale. Nella sua area di origine e precisamente in Perù, questo tubero veniva identificato addirittura con una dea: Akso-mama, a riprova dell’importanza della patata nell’alimentazione e nell’economica dei popoli precolombiani.

Portata dal Nuovo Continente dopo la conquista europea, non ebbe subito un’ottima accoglienza, come del resto quasi tutte le piante “esotiche” introdotte in quel periodo. Tuttavia superò presto le iniziali diffidenze e si diffuse con rapidità, arrivando in poco tempo a rappresentare l’alimento principale di molti contadini europei, soprattutto a partire dal XVII sec. Oggi questo tubero rappresenta la quarta coltivazione al modo dopo riso, grano e mais.

La Patata Sieglinde, o patata di Galatina, è una particolare coltivazione ampiamente diffusa nel Salento e sulle coste pugliesi dello Ionio. Qui il clima favorevole permette due raccolte annue: una con semina a febbraio-marzo ed una con semina a luglio-agosto. I tuberi sono di forma piuttosto allungata, la buccia è gialla, come la polpa. Nella cottura tende a restare abbastanza integra, cioè non si sfalda, ed è perciò indicata soprattutto per le insalate. La produzione ottimale avviene nella terra rossa tipica del Salento. È una varietà novella, in commercio sicuramente già dal 1939, apprezzata molto in Germania dove viene esportata da moltissimi anni.

La tradizione culinaria popolare annovera numerosissime ricette che vedono protagonista questo tubero. Tanto per citarne alcune: polpo alla pignata con patate, la gustosa pitta, riso con patate e cozze, sformato di zucchine e patate, panzerotti, etc. Una varietà autoctona dunque, ma che non corre il rischio di scomparire, almeno per ora, in quanto viene ampiamente coltivata e richiesta per le sue ottime qualità.

“A breve condividerò alcune di queste ricette, fatemi finire la raccolta prima di tutto”

Acli Racale (Cooperative Agricola) esporta il 95% del suo raccolto di patate. I mercati del Nord Europa stanno lavorando anche grazie all’anticipo della campagna delle novelle salentine, per via della mancanza di prodotto vecchio – sia di buona qualità sia scadente – e di patate novelle di alta qualità.

La Sieglinde ha la caratteristica di spellare ed è prevalentemente destinata al mercato fresco. Altre varietà, tra cui l’Erika, si presentano invece molto adatte alla lavorazione, quindi anche al lavaggio, con grandi potenzialità sul mercato italiano“.

La Sieglinde con la DOP-Denominazione di origine protetta Patata Novella di Galatina è il cavallo di battaglia degli agricoltori Salentini,  non è stato facile l’approccio a una tale certificazione, soprattutto in termini di tempistiche. “si punterà maggiormente al mercato italiano per dare ulteriore qualifica e impulso alla patata novella del Salento“.

A livello produttivo, largo spazio è stato dato alla coltivazione biologica e si vuole continuare su questa strada. “Sono state effettuate delle prove anche con la varietà Erika. I risultati sono soddisfacenti e si sta sviluppando questo mercato, che da nicchia registra ora una bella fetta. C’è maggiore attenzione all’impatto ambientale e socio-economico, agli aspetti etici e alla tradizionalità del prodotto“.

Da ormai 100 anni  – Sieglinde rappresenta una tipicità delle nostre zone ed è una varietà che non verrà sostituita poiché per quanto riguarda il mercato della novella la sua qualità non ha eguali. Si cerca però di affiancare altre cultivar che possano coprire settori merceologici diversi”.

Proverbio“La patàna ole sente a campana” – La patata vuole sentire la campana (dev’essere piantata a poca profondità) proverbio del contadino Ugentino

 

 

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