Puntare sulle persone, sulla cultura, sulla qualità è sempre una buona idea per chi ha sete di sviluppo, di sostenibilità e di futuro: mercoledì 15 maggio esce “Educazione Salentina. O di come il Salento è diventato il Salento” dello scrittore e giornalista leccese Federico Mello.
IL LIBRO
Alla fine degli anni ’80, il Salento era isolato e praticamente sconosciuto al resto d’Italia, un luogo dominato dalla criminalità e dalla violenza da cui molti cercavano di fuggire per la mancanza di prospettive e di futuro. Sul territorio esplodeva una bomba al giorno, il centro storico di Lecce, trascurato e fatiscente, abitato in gran parte da prostitute e travestiti, diventava una zona off-limits non appena calava il sole. Venticinque anni dopo, un cambiamento radicale ha investito la città e la provincia: questa terra povera, lontana e oppressa dalla delinquenza, è rifiorita, trasformandosi in un centro culturale vivo, sconfiggendo la Sacra Corona Unita e affermandosi come una meta turistica di portata mondiale. Cosa è successo? Come si è innescata questa trasformazione straordinaria e chi ne sono stati i protagonisti?
LE PAROLE
«Ho avuto in sorte una fortuna che pochi hanno avuto. Nascere in una terra lontana, isolata, povera, dove la criminalità la faceva da padrone, e vederla cambiare, rifiorire, coltivare cultura e rispetto, sconfiggere la mafia, darsi una possibilità di sviluppo, affermarsi come una delle mete turistiche più celebrate al mondo», scrive nel libro Federico Mello. «È una storia di uomini e donne visionari in grado di capire che sotto il deserto bizantino di una terra proiettata verso il mare, verso l’Oriente, dormiva una vegetazione che andava curata e annaffiata per poter rifiorire e lussureggiare. Amministratori con a cuore il loro territorio che hanno cercato (e trovato!) nuovi modi per valorizzarlo; artisti che hanno proposto racconti nuovi per connettere cultura e identità; poeti e intellettuali capaci di indicare nuovi orizzonti da perseguire; cittadini stufi di rimanere con le mani in mano, giovani che hanno avuto il coraggio di investire su se stessi, e sulla loro terra. Ebbene, sono loro i protagonisti di questa storia, loro gli attori principali che, in un periodo tutto sommato breve, tra il 1980 e il 2005 circa, hanno messo in moto un processo unico di avanzamento consegnando un nuovo futuro alla penisola dove sono nato», continua. «La possibilità di riconnettermi a questa storia collettiva, di rielaborare il mio essere “salentino”, di coltivare orgoglio per le “radici ca tieni”, è stato uno dei regali più preziosi che ho ricevuto nella mia vita e, sono sicuro, questo vale per tante e tanti della mia generazione (e non solo)».
L’AUTORE
Federico Mello,