IL LIBRO
“Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?” A partire da questo pensiero già definitivo, scritto in una lettera all’amico Oskar Pollak da un Franz Kafka appena ventenne, Mauro Covacich insegue lo scrittore praghese in un corpo a corpo tra vita e letteratura. Kafka scrive in una lingua che non era la sua, ma il tedesco dell’impero austro-ungarico imparato a scuola: “ogni lingua è un mondo. Se scegli quella di un altro, ti aggirerai tutta la vita per un mondo non tuo. E anche quando ti capiterà di rispecchiarti nelle vetrine, ti accorgerai che quel tizio riflesso non sei tu”. Questa estraneità rispetto alla vita, rispetto all’amore, rispetto al padre Hermann e alla famiglia, scolpisce la scrittura e l’immaginario con cui Kafka concepisce i suoi capolavori: La metamorfosi, Nella colonia penale, Il processo. Ma anche le pagine di diario in cui annota i sogni, i libri letti, le serate con gli amici e le visite ai bordelli; e proprio in un postribolo della Trieste teresiana, Franz potrebbe avere incontrato James Joyce. Il soggiorno triestino di Kafka rivive nell’indagine letteraria di Covacich, fino agli archivi delle Generali dove la grafia del praghese sembra seguire l’alienazione di un lavoro d’ufficio che non gli lasciava tempo per l’immaginazione. Con una prosa esatta – che unisce autobiografia e racconto – Covacich segue Kafka nel vento dell’est con la complicità con cui si guarda a un fratello, rincorre le inquietudini della mente di un genio che non avrebbe voluto essere letto, e che qui rivive “la certezza di non essere una chimera”.
L’AUTORE
Mauro Covacich (Trieste, 1965) è autore della raccolta di racconti La sposa (2014, finalista premio Strega) e di numerosi romanzi. Per La nave di Teseo ha pubblicato in una nuova edizione il “ciclo delle stelle”, A perdifiato (2003), Fiona (2005), Prima di sparire (2008), A nome tuo (2011, da cui Valeria Golino ha tratto il film Miele), La città interiore (2017, finalista premio Campiello), Di chi è questo cuore (2019), Colpo di lama (nuova edizione 2020) e il saggio Sulla corsa (2021). Nel 1999 l’Università di Vienna gli ha conferito l’Abraham Woursell Award.
Martedì 16 luglio la serata si aprirà alle 20:30 con la presentazione del libro “I nascosti” della fotografa Valentina Tamborra (Minimum Fax), in dialogo con Jessica Niglio. Il volume racconta dei sami, popolo in larga parte nomade, dedito all’allevamento delle renne, che si muove da sempre libero negli immensi paesaggi artici oggi suddivisi tra quattro distinti paesi: Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia. Alle 21:30 poi il giornalista e ricercatore Annibale Gagliani intervisterà Vittorio Zincone, autore di Piazzapulita su La7 e firma del Corriere della Sera, su “Matteotti. Dieci vite” (Neri Pozza). La storia di Matteotti è quella di un uomo, di un leader politico, che ha visto avanzare il fascismo centimetro dopo centimetro. È la storia di allarmi lanciati e rimasti inascoltati. La storia di una resa, quella dell’Italia e della sua classe dirigente, nelle mani di Mussolini.
Mercoledì 17 luglio alle 20:30 lo scrittore, giornalista e autore televisivo Giacomo Papi parlerà del suo recente “La piscina” (Feltrinelli) nel quale trasforma il giallo classico alla Agatha Christie in un affilato romanzo satirico sul potere dei soldi e sulla lotta di classe. A seguire la scrittrice Claudia Durastanti, intervistata da Giulia Maria Falzea, presenterà MissItalia (La Nave di Teseo), un libro percorso dalle figure magiche e sfuggenti di tre donne, unite da una rete di corrispondenze invisibili, tra epoche antiche e future, dentro a un Meridione che diventa Terra: quella d’appartenenza ancestrale e il pianeta che osserviamo da lontano, guardando tutto quello che potremmo essere.
Giovedì 18 luglio alle 20:30 apertura riservata alla “Tecnologia della rivoluzione. Progresso e battaglie sociali dal microonde all’intelligenza artificiale” della ricercatrice Diletta Huyskes (Il Saggiatore) che dialogherà con Federico Plantera. Grazie alla riscoperta di molti contributi femministi proposti tra gli anni settanta e duemila, il libro ci spinge a riflettere su come intervenire per fare in modo che le rivoluzioni tecnologiche non portino a involuzioni sociali. Dalle 21:30, intervistata da Daniela Palmieri, la giornalista investigativa e autrice Chiara Ingrosso parlerà del suo volume “La regola di Nora” (SEM). Sperimentando l’inedito intreccio di dark comedy e true crime, il libro ricostruisce uno dei casi di cronaca più inspiegabili degli ultimi anni: il duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, “colpevoli” – secondo il loro assassino – di essere troppo felici.
Tra luglio e agosto la rassegna ospiterà poi la serata dedicata al Premio Strega, grazie alla sinergia con il festival Armonia. Narrazioni in terra d’Otranto, Francesca Giannone, Antonio Caprarica, Marcello Introna, Nicola Gardini, Sara Rattaro, Marco Panara, Francesca Maria Benvenuto, Mauro Scarpa, Nicola Neto e molte altre autrici e autori.