Il Giornale del Salento

Lecce-Cagliari. Si ricomincia da tre

 

Si può dire che la vera stagione del Lecce sia iniziata contro il Cagliari e sa ricominciata proprio dai primi tre punti sofferti e voluti sul campo di via del mare in un ventilato sabato d fine agosto. Uno a zero atteso, poi preso, infine difeso nonostante tutto e tutti.
Il primo tempo era iniziato con tante aspettative, dopo due partite alla ricerca di nuovi punti di riferimento più che di punti in classifica. Con la squadra sarda i tre punti valevano doppio e allora perché non dare il massimo per accaparrarseli? Gotti ha messo di fronte a Nicola una squadra formato 23/24 con qualche nuovo innesto. E all’inizio ha saputo tenere il campo, ha saputo provare qualche verticalizzazione in più. Una di queste è stata generosamente offerta dal Cagliari a Krstovic che ha navigato in solitaria verso Scuffet, il portiere sardo. Chissà perché l’attaccante giallorosso ha pensato perfino di gircumnavigarlo, dando così modo a Luperto di porsi come uno scoglio davanti alla porta. Un mare di fischi e non solo hanno inondato lo stadio e l’amor proprio del giocatore montenegrino.
Le occasioni la squadra salentina le costruisce. C’è Banda che si da da fare sulla fascia, corre, dribbla, corre ancora passa (poco), tira (male). Ma tanto spesso in modalità: tanto furore per nulla.
Il Cagliari non è stato a guardare. Soprattutto Luvumbu, iperattivo, ha fatto la parte di Banda sul versante sardo. In qualche caso ha seminato Baschirotto arrivando a scheggiare la traversa. Traversa, ma dell’altra porta, che fermerà l’assalto a forte Apache da parte del Cagliari all’ultimo minuto del tempo regolamentare, quando Viola ha cercato di fare risorgere i suoi. Un assalto durato un tempo intero a causa di due episodi che hanno caratterizzato la partita. Il primo quando su calcio d’angolo e con sponda di un imperioso e impietoso Kaspar, Krstovic ha salvato pelle e dignità appoggiando la palla in porta e dando così la vittoria al Lecce. Il secondo episodio che ha chiamato alle armi la squadra di Nicola ha visto come protagonisti Dorgu (ancora lontano parente di quello dello scorso anno) e l’arbitro Fabbri (oscar per il peggior attore protagonista secondo il pubblico presente e assente). In seguito ad un fallo al centro campo Dorgu viene prima ammonito e poi (complice Sua Maestà il VAR) espulso. Si era al 46° minuto. Ecco che per il secondo tempo l’allenatore del Cagliari ha schierato fucilieri e artiglieria per espugnare il forte salentino. Anche se alla fine niente hanno potuto contro la falange di casa guidata da un buon Falcone. Anzi, in diverse occasioni, particolarmente con l’ingresso di forze fresche il Lecce ha impensierito non poco un Cagliari troppo sbilanciato in avanti.
Tutta la squadra salentina oggi merita un plauso perché ha saputo essere squadra. Resta qualche limatura da fare, ma il campionato è lungo e difficile. Ora la pausa per la Nazionale può rappresentare un tempo favorevole per il lavoro di Goti. Un ulteriore plauso ad un pubblico che ha saputo essere “l’undicesimo” giocatore in campo, particolarmente quando è stato necessario.
Al rientro si riparte da tre.

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