Il Giornale del Salento

L’Immacolata Concezione tra fede a arte

di Luca Santoro

L’8 dicembre è una delle feste più amate ed attese dai cattolici: ricorre la solennità dell’Immacolata Concezione. Il termine deriva, infatti, da conceptio che vuol dire ‘ciò che èconcepito’.

All’annuncio dell’angelo Gabriele la Vergine ha pronunciato quell’Eccomi. Non ha
temuto ma si è fidata. Intercede sempre per noi chiedendo al Padre di consolarci e di
riconoscere le nostre miserie. Lei che anche sotto quella Croce – con il cuore trafitto – ha
allargato la sua maternità sino ad abbracciare ogni uomo. Il ‘Magnificat’ riassume il suo
stupore e la sua gioia perché Maria rimane sorpresa da quello che il Signore sta facendo
per Lei e non ha paura di pronunciare: «Ha fatto in me cose grandi, tutte le generazioni mi chiameranno beata» tratte da un passo del Vangelo secondo Luca (Lc 1,46-55).
In ambito artistico, però, mi piace ricordare un’opera:l’Annunciazione del pittore
fiorentino Alesso Baldovinetti del 1457
. Il dialogo gestuale tra l’angelo e Maria si svolge silenziosamente contrapponendo l’avanzare dell’angelo e la posa composta della Vergine.
Ma è tutta l’impostazione ambientale e architettonica che focalizza l’attenzione sulla
figura di Maria, vera Regina del Creato, pronta a compiere la Sua volontà. E tutto, intorno
a Lei, pare rallegrarsi per la sua scelta di Fede.
«Magnificat anima mea Dominum: “l’anima mia magnifica il Signore e lo Spirito mio ha
esultato in Dio mio Salvatore perché Egli ha riguardato all’umiltà della sua serva. Ecco, da
quest’ora le genti mi chiameranno beata”
». Così Maria rispose al saluto della parente
Elisabetta, nel Vangelo di Luca. È il più solenne dei canti dedicati alla Vergine.
La Madonna è, quindi, un esempio che ogni uomo dovrà seguire per superare i
nostri peccati e correggere i nostri errori. Se Lei è Immacolata dalla Concezione, noi siamo
immacolati dal battesimo.

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