Anche quest’anno, nella notte tra la vigilia e il giorno di Pasqua, Sannicola si risveglierà a suon profondo e inconfondibile de LE MATINATE, una delle tradizioni più amate e sentite dalla comunità.
“Abbìa quaranta giurni mo ci nu cantu, considera la pena ca me sentu. Aggiu spattatu Sabatu Santu, cu begnu e cu te sonu stu strumentu” — con questa frase, che apre la più celebre delle melodie pasquali, le squadre di cantori e musicisti daranno il via al consueto percorso notturno per annunciare la lieta notizia della Resurrezione di Gesù.
Da mezzanotte
Il canto si leva davanti alle case ancora chiuse e buie, in un rito simbolico tra attesa e accoglienza. Solo al pronunciarsi di una frase ben precisa, le porte si aprono e i padroni di casa offrono uova, dolci caserecci, vino o un bicchiere di liquore, rinnovando così l’antico rito dell’ospitalità e della condivisione.
A differenza del tono malinconico de Lu Lazzarenu, LE MATINATE si caratterizzano per la loro gioia contagiosa: un inno di speranza e rinascita, che celebra la fine della Quaresima e l’inizio della Pasqua. In alcune strofe, la tradizione si fa ancora più viva e personale grazie all’improvvisazione, che rende omaggio di volta in volta alla famiglia o alla persona che accoglie il canto.
Il Comune di Sannicola ed il Comitato Feste Madonna delle Grazie esprimono il proprio orgoglio per la vitalità e l’attaccamento con cui la cittadinanza custodisce questa tradizione, simbolo di identità e di fede, e ringrazia tutti coloro che, con passione e dedizione, continuano a tramandarla di generazione in generazione.