Il Giornale del Salento

Un bosco per Nardò

Quattromila nuovi alberi nel Salento, a Nardò, in provincia di Lecce. È il nuovo intervento di forestazione realizzato da Fondazione Sylva, organizzazione no-profit impegnata nella rigenerazione ambientale. La Fondazione si prenderà cura dei territori riforestati per cinque anni. Il progetto è realizzato grazie al contributo di Intesa Sanpaolo e Alberitalia, nell’ambito del progetto Parco Italia; con la collaborazione istituzionale della Provincia di Lecce e del Comune di Nardò.

LA PARTNERSHIP
“La forestazione di Nardò interpreta bene la filosofia di Fondazione Sylva, che è quella di piantare alberi ovunque sia possibile, con il duplice obiettivo di intensificare le azioni per il clima e di promuovere una transizione sociale. Siamo grati a Intesa Sanpaolo e a Fondazione Alberitalia di essere al nostro fianco, e alle istituzioni locali per il lavoro prezioso. Si sancisce un’alleanza tra pubblico e privato, modello d’azione che sono sicuro potrà essere guida e faro per i progetti che verranno”, dice Luigi de Vecchi, presidente di Fondazione Sylva.

“Intesa Sanpaolo sostiene il progetto della Fondazione Sylva perché crede nel valore sociale di iniziative che coinvolgono le comunità locali attraverso la rigenerazione ambientale dei territori. Questo progetto permette di coniugare un percorso di sostenibilità ambientale con l’inclusione sociale, temi sui quali la nostra Banca ha assunto un forte impegno con il Piano d’Impresa in corso”, afferma Paola Angeletti, Chief Sustainability Officer Intesa Sanpaolo.

“Con la piantagione di Nardò anche la Puglia partecipa a Parco Italia, il progetto nazionale per la realizzazione e manutenzione di nuovi boschi e per le connessioni verdi promosso congiuntamente dal 2021 da Stefano Boeri Architetti e Fondazione AlberItalia ETS. Parco Italia è un atto di cura del territorio, e mira a stabilire e rafforzare nel tempo una vera e propria rete ecologica che, grazie al sostegno dei privati, oggi supera già i 100 ettari in 15 regioni: una grande narrazione collettiva, supportata da una solida azione di ricerca e divulgazione nel settore forestale”, dice Sergio Gallo, direttore generale di Fondazione Alberitalia.

LA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE
“Ogni porzione del territorio salentino che riusciamo a tingere di verde è un passo in avanti verso un futuro sostenibile. Con questa convinzione, la Provincia di Lecce è impegnata da tempo per aumentare la superficie boschiva del Salento, attraverso la messa a dimora di colture variegate e diversificate, con cui puntiamo anche a ricostruire il paesaggio danneggiato dagli effetti nefasti della Xylella. Il nostro progetto strategico di tutela del territorio e di espansione della sua naturalità si sta realizzando concretamente in sinergia con soggetti pubblici e privati, come la Fondazione Sylva, e l’adesione a iniziative nazionali, come Mosaico Verde. Accogliamo con soddisfazione, quindi, l’intervento realizzato a Nardò, ancora di più per il suo risvolto sociale legato alla scelta di piantare nuovi alberi anche in località Boncuri. Continueremo a svolgere il nostro ruolo di cabina di regia, coinvolgendo i Comuni con l’obiettivo di continuare a individuare e mettere a disposizione ulteriori aree in cui creare nuovi polmoni verdi”, dice Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce.

“Abbiamo un debito nei confronti del territorio, a cui nel corso dei secoli abbiamo strappato sempre più porzioni di verde e di alberi. Un progetto come questo ci consente di fare qualcosa che non è solo un gesto simbolico e di restituire quindi una piccola parte di questo debito, in una terra peraltro che negli ultimi anni ha pagato un tragico dazio anche alla Xyella. Grazie alla Fondazione Sylva per quello che fa e grazie per l’intervento di forestazione in due zone della nostra città. Mettere degli alberi su queste due aree particolari assume significati di rilievo, che impreziosiscono la scelta di arricchire il patrimonio boschivo neretino. Una delle sfide che noi amministratori locali abbiamo il dovere di raccogliere è necessariamente quella di innescare un cambio di marcia culturale che favorisca l’infrastrutturazione verde del territorio, con l’obiettivo di contrastare il cambiamento climatico, purificare l’aria, proteggere il suolo, favorire la biodiversità e innalzare la qualità della vita delle persone”, afferma Giuseppe Mellone, sindaco di Nardò.

LA FORESTAZIONE
L’intervento ha visto la messa a dimora di 4.000 piante scelte tra le specie autoctone della macchia mediterranea, in quanto più resistenti e adatte al territorio. Sono state scelte le più rappresentative della flora salentina, e in particolare: il leccio, la quercia spinosa, la quercia vallonea, il pino d’Aleppo, il carrubo, l’ilatro comune, il mirto, il lentisco, il corbezzolo.
Fondazione Sylva ha siglato un accordo con il Comune di Nardò con durata fino a cinque anni dalla data di messa a dimora delle piante, con lo scopo di incrementare la superficie boschiva e mettere a disposizione della comunità un nuovo polmone verde, che darà un forte contributo alla salvaguardia della biodiversità e alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.
Due sono le aree d’intervento, per un’estensione complessiva di circa 3 ettari: la prima si trova in località Boncuri e la seconda nell’immediata periferia della città in via Paolo Borsellino, vicino all’area urbana; adiacente a questo terreno, il Comune ha in progetto di realizzare un parco urbano dedicato alla legalità.
La prima area d’intervento, invece, è adiacente alla foresteria di Masseria Boncuri, destinata all’accoglienza dei lavoratori agricoli stranieri stagionali e alla Masseria stessa, tra l’altro sede scout CNGEI.  Quest’area, in passato, è stata rifugio di fortuna per tanti lavoratori stranieri, e proprio da qui, undici anni fa, è partita la prima protesta pacifica in Italia dei lavoratori contro il caporalato. Oggi nasce un bosco, con un intervento dal forte valore simbolico: la forestazione diventa esempio di rigenerazione ambientale e sociale.
“Nardò è l’esempio di quell’ecologia integrale di cui Papa Francesco ci ha lasciato l’eredità. Non ci potrà mai essere transizione ecologica veramente compiuta senza una rigenerazione sociale: un impegno e insieme un sentimento da condividere con chiunque guardi con coraggio e ottimismo al futuro”, afferma Mariagrazia Marrocco, coordinatrice regionale di Fondazione Sylva.

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