Non passa giorno che i volontari, in ogni parte del Paese e in qualsiasi settore impegnati, specialmente in occasione di eventi di estrema necessità, non dimostrino quanto la loro presenza sia diventata importante e indispensabile. Ormai sono paragonati agli angeli custodi, in grado di compiere miracoli ovvero di colmare le profonde criticità che spesso presentano le istituzioni pubbliche.
Figurarsi quando il “fronte bellico” si trova all’interno di strutture che, per definizione, sono luoghi dove non è proprio semplice o agevole la gestione interna, l’organizzazione, l’applicazione del regolamento, com’è in una Casa Circondariale, al giorno d’oggi. Qui, ogni contributo apportato dai volontari, è veramente salvifico e, visto dall’esterno, pare contenere i contorni di un intervento prodigioso!
Chi ne è l’artefice principale, si può intuire, non raggiunge dal nulla e facilmente il traguardo prefissatosi perché, da una parte si richiede abnegazione e determinazione nel proporre una sia pure ovvia regola di serena convivenza (seppure episodica), dall’altra è indispensabile sfoderare la capacità di sapere percepire lo stato d’animo del/la detenuto/a, pervaso a volte dal sentimento del pentimento, a volte da una sottile angoscia o dal desiderio del riscatto e altri umori.
Non è facile, insomma, attenuare il turbinio dei sentimenti che pervade chi vive dietro le sbarre, escogitando strategie che riescano a infondere un pizzico di speranza!
Tutto questo preambolo per annunciare l’evento, dal significativo titolo Germogli,
Il tramite di cui si è avvalsa Ornella Cucci, vestendo l’abito della rabdomante in grado di fare emergere inclinazioni mai prima di oggi rivelate, è stata l’arte rappresentata dalla musica e dalla pittura: due tra le principali espressioni in grado di elevare lo spirito e di liberarlo dal caos degli impulsi (negativi), dal vortice delle degenerazioni, dalle impurità dei pensieri nocivi, dalle angosce quotidiane che soffocano ogni stato d’animo.
Attraverso un lavoro costante e certosino, la citata volontaria, nonostante le regole ferree del sistema carcerario, ha stimolato la creatività delle detenute, ne ha incoraggiato la reciproca cooperazione, riuscendo a distillare in loro una sorta di carburante che ha alimentato il loro cuore.
Pertanto l’anzidetto evento concluderà l’impegno annuale dei due protagonisti di questa originale esperienza. Saranno esposti gli acquerelli eseguiti dalle detenute e si potrà ammirare un ricamo costituito da decine e decine di fiori coloratissimi – spuntati in un prato del proprio immaginario – che idealmente illuminerà lo spazio ristretto e disadorno in cui vivono. Una sorta di incoraggiamento a ben sperare.
L’incontro sarà allietato da interventi musicali eseguiti da Giorgia Santoro al flauto e Vanessa Sotgiu al pianoforte.
Sulla locandina i nomi degli operatori grazie ai quali è stato possibile realizzare il progetto e l’evento.
È sempre tempo di…germogli
