di Francesca Giannelli
Dalla noia della vita al dialogo con Dio: il romanzo di Francesco Buja “Le sottane di Dio” come grido alla conversione e ricerca del vero Sé
A Nardò presentazione con Antonio Santoro
La ricerca di spiritualità e di un dialogo autentico con Dio è il filo conduttore del romanzo
Giornalista leccese, Buja esordisce nella narrativa con un’opera edita da Il Raggio Verde: un romanzo avvincente, ricco di colpi di scena teatrali e atmosfere suggestive. La storia, intrisa di illusioni, disincanti, amori, fughe e sofferenze, sfida convenzioni sociali e stereotipi di genere, mostrando come sia possibile vincere la noia della vita attraverso una creatività che diventa anche terapia dell’anima.
Il protagonista, Franco, figura sospesa tra seduzione e vulnerabilità, vive un tempo dilatato, quasi onirico. Buja trasporta il lettore in una Roma caput mundi senza tempo e senza tecnologia, dove il profumo della carta, il rumore degli zoccoli dei cavalli e la polvere di borotalco sui merletti si mescolano a carrozze, cavalieri, veleni e antidoti. In questo scenario, l’eros e la passione travolgente diventano parte di un cammino verso la Creazione.
Il romanzo segue un itinerario di introspezione e conversione: Franco, uomo dai tratti d’altri tempi, attraversa un percorso di trasformazione, abbandonando miti goderecci e un’estetica fine a sé stessa per avvicinarsi a un’identità spirituale e mistica. La sua danza interiore si intreccia a quella di dame, marchesi, giovani fanciulle e signore di una borghesia perduta, in un alternarsi di erotismo, nostalgia, pianto, solitudine e passione.
Nel viaggio verso il perdono e il riscatto, Franco sperimenta il dominio e la resa, fino all’incontro con una Fede profonda: un abbraccio al Padre che per lui è Natura, vita, anima e salvezza ritrovata. Con Le Sottane di Dio, Francesco Buja si conferma fine psicologo e acuto osservatore dell’animo umano, capace di raccontare la tormentata ricerca del Sé e la conquista di una serenità possibile, anche tra fuochi e tempeste.