“UCCIDERE UNO STUDENTE PER LE SUE IDEE È UN CRIMINE, DIFENDIAMO IL PRINCIPIO NEI LUOGHI DI FORMAZIONE”
Il sindaco Pippi Mellone spiega la decisione della giunta di intitolare a Ramelli la nuova scuola
“Abbiamo deciso di intitolare questo edificio scolastico alla memoria di Sergio Ramelli perché le istituzioni, a partire dai luoghi della formazione, non possono rimuovere una parte fondamentale e drammatica della nostra storia repubblicana. Gli anni di piombo vanno conosciuti e compresi affinché quella violenza non si ripeta”.
Così il sindaco Pippi Mellone spiega la decisione della giunta comunale, che qualche giorno fa ha deliberato l’intitolazione del nuovo edificio scolastico di piazza Giulio Pastore alla memoria dello studente Sergio Ramelli, assassinato nel 1975. Come richiamato dalla stessa delibera n. 599, la decisione richiama i principi costituzionali della libertà di manifestazione del pensiero, del pluralismo democratico, della dignità della persona e del ripudio di ogni forma di violenza. L’amministrazione comunale, con un atto che ha finalità civiche ed educative, ha voluto indicare la figura di Sergio Ramelli esclusivamente quale vittima della violenza politica che ha segnato una fase drammatica della storia repubblicana italiana, senza alcuna valorizzazione o richiamo a appartenenze ideologiche, nel rispetto di un dovere istituzionale sobrio e neutro.
“La storia – prosegue il primo cittadino – va letta nella sua interezza, senza omissioni e senza ambiguità, perché non esistono totalitarismi accettabili. Non esistono morti giustificabili. Non esistono vittime di serie A e vittime di serie B. Non esistono dittature buone e dittature cattive. Le istituzioni hanno quindi il dovere di tutelare la memoria e i valori democratici e, con questo spirito, sono certo che la decisione assunta dalla mia giunta sarà valutata con razionalità e senso di responsabilità da tutte le parti coinvolte. Sarebbe altrimenti difficile spiegare all’opinione pubblica, alle istituzioni, a tutti noi, alla famiglia Ramelli e alle famiglie di tutte le vittime di quella cieca violenza perché, a cinquant’anni di distanza, qualcuno possa ancora mettere in discussione un principio essenziale: uccidere uno studente per le sue idee è un crimine. Un principio che merita di essere difeso, prima di tutto, nei luoghi della formazione. Luoghi della formazione che, per dirla tutta, furono deboli e perfino complici in quegli anni, tanto che le angherie e le minacce sono nate a scuola. Proprio quella scuola che dovrebbe valorizzare la libertà di pensiero, il coraggio delle idee, il dialogo e il confronto di idee”.
L’amministrazione guidata dal sindaco Mellone già in passato ha utilizzato lo strumento delle intitolazioni come atto pubblico di memoria e responsabilità civile, volto a riaffermare il ripudio della violenza politica e la centralità dei valori democratici. In questo contesto e con questa prospettiva si sono collocate, tra le altre, le intitolazioni a Georgiana Masi, Paolo Di Nella, Walter Rossi, Almerigo Grilz, Giorgio Perlasca e ai Fratelli Mattei ed altre figure diverse per storia e posizione politica, ma accomunate dal valore civile della memoria e dalla condanna di ogni forma di odio e sopraffazione.
Inoltre, come riportato in delibera, la scelta dell’intitolazione risulta coerente con il contesto urbano in cui sorge l’edificio, compreso tra piazza Giulio Pastore, piazzale Martiri delle Foibe, via della Costituzione, via Salvo D’Acquisto e via Jan Palach, un’area caratterizzata da una toponomastica legata ai valori della memoria civile, della legalità costituzionale e della difesa delle libertà fondamentali.
Con l’atto deliberativo, la giunta ha disposto l’avvio delle procedure amministrative previste dalla normativa vigente e la trasmissione, avvenuta in queste ore, della deliberazione alla Prefettura di Lecce per il rilascio del prescritto nullaosta, per poi proseguire con tutti gli adempimenti del caso.
