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domenica, Novembre 24, 2024

Peppino Impastato ucciso a solo trent’anni, 42 anni fa: “la mafia uccide, il silenzio pure”

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42 anni fa fu ucciso a soli trent’anni Giuseppe Impastato, detto Peppino, giornalista e attivista. 

Conosciuto per le sue lotte e le sue denunce contro Cosa nostra, non solo a Cinisi, dove era nato il 5 gennaio del 1948 e dove fu assassinato il 09 maggio del 1978.

Figlio di un mafioso, aveva interrotto ogni tipo di rapporto con il padre. Un anno prima della sua morte aveva fondato Radio Aut, dai cui microfoni denunciava gli affari di Tano Badalamenti, che aveva soprannominato “Tano Seduto”.

La sua era una presenza scomoda, una voce che bisognava soffocare a tutti i costi, in un periodo storico in cui in Sicilia il dominio della criminalità organizzata era incontrastato.  Il suo corpo fu ritrovato sui binari della ferrovia, con accanto del tritolo.

Dalla ricostruzione delle vicende risulterebbe che Cosa nostra voleva che la sua morte passasse per un attentato terroristico fallito. Successivamente, grazie alla collaborazione e all’impegno del fratello Giovanni e della madre Felicia Bartolotta, si scoprì che si trattò di un delitto mafioso.

Oggi, nella giornata in memoria delle vittime del terrorismo le parole di Peppino riecheggiano con forza, denunciando ancora che “la mafia uccide, il silenzio pure”.

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