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sabato, Luglio 27, 2024

Smart working e consegna a domicilio. Come finirà

Da Leggere

Flavio Carlino
Flavio Carlinohttp://ilgiornaledelsalento.it
Avvocato e Dottore Commercialista Pubblicista

Si torna a stare chiusi in casa, costretti a barattare la libertà con la salute. Così si esce solo per “comprovate” esigenze di salute – non per incontrare gli amici, non per prendere un caffè al bar, non per andare a scuola – e per lavorare (chi ancora può farlo). E, se non può, rimane a lavorare da casa. Si chiama smart-working, lavoro intelligente, nella nostra lingua. Ne sono tutti entusiasti, tranne poche eccezioni. Lo hanno capito, forse, i più intelligenti. Lasciatemelo dire.

Così, i dipendenti, lavoreranno da casa, stando più vicini alla famiglia e le grandi aziende avranno meno costi per affitti, mense ed altro. Lo scenario sembra interessante ma, al tempo stesso, pericoloso.

Viene meno la privacy della famiglia, della casa, della vita personale di ognuno di noi. Il lavoro, per chi lavora, aumenta, perché nessuno assume nuovi dipendenti per paura di non poterli licenziare o perché i disoccupati percepiscono il reddito di cittadinanza e non hanno nessuna intenzione di barattarlo con un lavoro, mentre i vecchi dipendenti delle aziende hanno paura di essere licenziati non appena ci sarà lo sblocco dei licenziamenti. E questo succederà soprattutto nelle piccole aziende. Quelle che hanno evitato la chiusura per miracolo, vessate dal governo anche soltanto per chiedere un contributo in questo periodo di caos infernale.

Si preannuncia una crisi economica senza precedenti, grazie all’incapacità dei nostri governanti, alla corruzione, agli affari sporchi presenti dietro le quinte di ogni azione, anche dietro ai vaccini e alle mascherine. Affari ai quali partecipano tutti, politici e non, come i dirigenti medici presenti alle vaccinazioni, i quali percepiscono il triplo del compenso di chi vaccina ed ha tutto l’interesse a far si che questo periodo duri il più possibile.

Intanto, diventiamo tutti schiavi di un sistema totalitario, da Paese comunista. L’assistenzialismo aumenta e con lui lo statalismo. Il peggiore di tutti i tempi, finanche, e paradossalmente, antisocialista, direi. Poiché i percettori di reddito di cittadinanza saranno “assistiti” dallo Stato ed i governi “schiavi” delle multinazionali, quando, tra qualche mese, saranno le uniche aziende che potranno contribuire al sostegno economico della nazione, come succedeva ai tempi della nascita del capitalismo.

Ma esse non saranno magnanime in alcun modo, non potendo contravvenire alla logica del profitto. Chiederanno ed otterranno di più, dai lavoratori, che lavoreranno il doppio del tempo anch’essi come schiavi, e dai governi che di esse avranno bisogno più che mai, per dare risposte al Paese.

Una crisi, quindi, che ridurrà tutti in schiavitù. Disoccupati e occupati.

Duole il fatto che questa lapide l’abbiamo posata sulla nostra tomba da soli, forse inconsapevolmente, prima con l’asporto, poi con la consegna a domicilio. Lo smart-working. Appunto.

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