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sabato, Luglio 27, 2024

Dio: il nulla e il luogo. Approfondimento di Antonio Cirfeta

Da Leggere

Supponendo che noi siamo e che Dio è in noi, ci si chiede in che modo Dio crea gli esseri umani e in quale luogo si trova?

A proposito del primo quesito è interessante ciò che sostiene Anselmo, secondo cui Dio ci ha creato ex nihilo. Quest’ultimo lemma nella sua esposizione assume tre significati diversi. Il primo secondo cui non è stato fatto per niente; ma è impossibile perché se così fosse ora io non starei scrivendo e voi non stareste leggendo; il secondo è quello per cui una cosa è stata creata dal nulla; ma ciò è contradditorio: infatti come può il nulla creare se è nella parola stessa il significato di non essere? Il terzo invece è quello veritiero, ossia che Dio fa divenire la nostra esistenza facendola passare da non essere ad essere.

Per quanto concerne la seconda domanda, sempre Anselmo afferma come Dio può essere anche in re e non solo in intellectu, ma bisogna stabilire dov’è. Spesso quando si è piccoli, ma anche ormai quando si è adulti, si afferma che i propri defunti siano in cielo e quindi ammesso che siano in Paradiso, luogo in cui risiede Dio, si ammette che Dio è in Cielo, e spesse volte si confonde e si fa del cielo, Dio, che Dio è il cielo perché egli muove il tutto. Anche Dante nella Divina Commedia aveva fatto sottendere ciò, quando parlava della divisione dei cieli. Ma Dio non può essere un corpo e non può essere nel corpo come dice lo stesso Maimonide:

Tu dici che questa pietra che si muove è mossa dal bastone, e il bastone è mosso dalla mano, e la mano è mossa dai tendini, e i tendini sono mossi dai muscoli, e i muscoli sono mossi dai nervi, e i nervi sono mossi dal calore naturale, e il calore naturale è mosso dalla forma che vi si trova, che è indubbiamente il primo motore; e questo motore deve essere stato mosso da un’opinione, per esempio da quella di far arrivare questa pietra, colpendola col bastone, in un buco per tenervela ferma, così che il vento che soffia non vi entri; e ciò che muove quel vento e ne provoca il soffio è il movimento del cielo. Così tu trovi che ogni causa generabile e corruttibile risale al movimento del cielo”.

Dio non può coincidere neanche con il Cielo dunque, in primo luogo, perché come asserisce Tommaso nella Summa Theologiae sarebbe a noi evidente, e secondo, perché esso si muove e ciò che è mosso non può avere origine in sé ed essere il motore che lo muove.

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