Oggi 7 marzo 2024, alle ore 18.30, alla Biblioteca Bernardini la presentazione di «Repertorio degli eccentrici dell’Estremo Sud Est» di Raffaele Gorgoni, Musicaos Editore, 2024. Dialogano con l’autore il regista Davide Barletti e l’editore Luciano Pagano.
È sufficiente la descrizione dell’Eccentrico posta tra le avvertenze iniziali a questi racconti – sospesi tra il reportage narrativo di finzione e lo scrutare reale nelle vite altrui – per compiere buoni passi in avanti nella conoscenza del genere umano.
L’autore, giornalista e scrittore, non si ferma su questa soglia, e ci fornisce questo «Repertorio degli eccentrici dell’Estremo Sud Est», tra un immaginato che muta in visioni e un immaginario collocato ai confini delle terre esplorabili, con personaggi che hanno eletto la fuga a esercizio, e a mestiere il ritrovare sé stessi. Che si tratti di paia di scarpe allineate in fila come gli anni trascorsi, o di navi che solcano il Capo d’Otranto trasportando tonnellate di merci, o ancora tessuti colorati, abiti, stoffe, questi racconti ci rivelano il segreto di un mondo interiore che muta.
Scopriremo così che c’è un modo differente di praticare l’esistenza, attraverso gli occhi di chi ha vissuto più vite, spesso a diverse velocità, di cui la prima contiene nella forza degli obblighi la libertà di una seconda chance.
La passione per i viaggi è compagna di quella per l’arte e la letteratura, per i rivoli infiniti di storie che nascondono particolari a volte illuminanti.
Un repertorio di incontri che racchiude passaggi inediti, citazioni, letture, frasi, ascolti, che ritornano mescolandosi come elementi in un fluido, una soluzione in cui è immersa tutta la vita che si trasfigura in narrazione.
Raffaele Gorgoni (Bari 1950). Giornalista e scrittore. Nei primi anni del Duemila ha esordito come narratore, pubblicando per i tipi di Besa Editrice, «Lo scriba di Càsole» (2004), «L’Oratorio della Peste» (2005), «Communism, Bed & Breakfast» (2008), e successivamente «Lettera da una Taranta» (I Quaderni del Bardo editore 2017), «L’anno del presepe» (Kurumuny, 2020).