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sabato, Luglio 27, 2024

BCE, l’Eurozona è in ripresa graduale ma costante

Da Leggere

Crescita debole nel primo trimestre del 2024 ma le ultime indagini indicano una graduale ripresa nel corso dell’anno, trainata dai servizi: lo scrive la Bce nel nuovo bollettino economico.

I segnali di “un prossimo lieve miglioramento della dinamica di crescita” sono confermati dall’aumento, nel mese di marzo, dell’indice del clima economico, dopo che nei primi due mesi dell’anno era in calo.

Il miglioramento è generalizzato ed è salito anche l’indicatore Pmi delle aspettative per l’attività futura, raggiungendo la media pre-pandemica, segno che “i responsabili degli acquisti continuano a prevedere una ripresa economica costante”.

Quindi, mentre l’inflazione complessiva nell’Eurozona “continua gradualmente il suo percorso disinflazionistico, di riflesso al calo dei tassi di crescita per beni alimentari e beni industriali non energetici”, emergono “timidi segnali di una ripresa graduale della crescita nel prosieguo dell’anno”.

Il minor tasso di crescita per i beni industriali non energetici, spiegano gli economisti della banca centrale, “è determinato dalla perdurante attenuazione delle pressioni inflazionistiche, nonostante il lieve aumento dell’inflazione dei beni energetici riconducibile in larga misura a effetti base”. Nell’Eurozona le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine (per il 2028) si collocano per lo più “intorno al 2%”, mentre quelle delle aspettative a più breve termine “sono diminuite”.

Il ritmo di espansione del Pil in termini reali dovrebbe rimanere “modesto” nel primo trimestre del 2024, a causa del “perdurare di uno scostamento tra il settore manifatturiero, in difficoltà, e quello dei servizi”, che mostra invece “maggiore capacità di tenuta”. Emergono, tuttavia, “timidi segnali di una ripresa graduale della crescita nel prosieguo dell’anno”.

Nei prossimi mesi, prevede ancora il Bollettino economico, ci si attende che l’inflazione oscilli “intorno ai livelli attuali”, per poi diminuire “fino a raggiungere l’obiettivo del 2% il prossimo anno, per effetto della più debole crescita del costo del lavoro, del dispiegarsi degli effetti della politica monetaria restrittiva perseguita dal Consiglio direttivo e del venir meno dell’impatto della crisi energetica e della pandemia”.

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