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venerdì, Luglio 26, 2024

Venerdì 17, superstizioni di un giorno sfortunato. Sarà vero?

Da Leggere

I superstiziosi quando sentono il numero 17 vanno in tilt, in quanto ritenuto un numero sfortunato. Se poi è collegato al venerdì il patatrac è totale, in quanto il venerdì 17  è ritenuto particolarmente sfortunato sia in Italia che in altri  paesi di origine greco-latina. Alcuni addirittura di venerdì 17 non viaggiano, non escono di casa, desidererebbero non recarsi al lavor, per evitare ogni forma di pericolo. Altri per mandar via le energie negative fanno ricorso ingenuamente ad amuleti e stratagemmi vari.

Ma perché questa combinazione fa così paura?

Per gli antichi c’è un termine specifico per descrivere l’infausta combinazione, ovver ”l’eptacaidecafobia” dal greco ἑπτακαίδεκα “diciassette” e φόβος phóbos, “paura”

In particolare il venerdì 17 è una ricorrenza considerata particolarmente sfortunata, in quanto unione di due elementi, ognuno dei quali estremamente negativo: il Venerdì Santo (giorno della morte di Gesù) ed il numero 17.

Nell’Antica Grecia i seguaci di Pitagora disprezzavano il numero 17 perché un numero tra il 16 e il 18: numeri che per loro rispecchiavano perfettamente la rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6. Contrariamente però, la Cabbala ebraica lo considera positivo perché è la somma di tre lettere dell’alfabeto ebraico che compongono la parola bene. Sempre relativo al venerdì 17, Nell’Antica Roma sulle tombe era usanza scrivere “VIXI”, ovvero “ho vissuto”, “sono morto”. Nel Medioevo però, visto l’analfabetismo diffuso, questa iscrizione veniva confusa con il numero 17 che invece in numeri romani si scrive XVII.

Inoltre, si dice che i romani aumentarono la propria avversione verso questo numero dopo che nel 9 d. C. la diciassettesima legione venne sterminata a Teutoburgo.  Nel mondo religioso, invece, nell’Antico Testamento si narra che la data di inizio del diluvio universale sia proprio il 17 del secondo mese e che secondo la Bibbia il 17 sia lo stesso giorno in cui è morto Gesù.  A Napoli, in particolare nella smorfia napoletana, il 17 è sinonimo di disgrazia. Nel resto del mondo i numeri negativi sono altri. Nei paesi anglosassoni, infatti, il giorno sfortunato è venerdì 13, mentre in Spagna, Grecia e Sudamerica è il martedì 13.

E come diceva Eduardo De Filippo “Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”.

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