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sabato, Luglio 27, 2024

Dal 23 al 26 maggio Tagliatelle-Stazione Ninfeo a Lecce ospita tre nuovi appuntamenti di storie

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DAL 23 AL 26 MAGGIO TAGLIATELLE – STAZIONE NINFEO A LECCE OSPITA TRE NUOVI APPUNTAMENTI DI STORIE. LA RASSEGNA DI TEATRO E MUSICA A CURA DI URA TEATRO ACCOGLIERÀ RICCARDO LANZARONE, FABRIZIO PUGLIESE, REDI HASA E UN INCONTRO CON DON ANTONIO COLUCCIA, ROBERTA MARRA E DANILO LUPO.
Dal 23 al 26 maggio gli spazi di Tagliatelle – Stazione Ninfeo di Lecce ospitano tre nuovi appuntamenti di Storie, rassegna di teatro e musica a cura di Ura Teatro. Nelle tre serate si alterneranno gli spettacoli “Pizzo, canti di denuncia” con Riccardo Lanzarone, “L’Acquasantissima, ultimo giorno di Don Salvatore” con Fabrizio Pugliese, il concerto di Redi Hasa e un incontro sul tema della legalità con don Antonio ColucciaRoberta Marra e Danilo Lupo. Info e biglietti 328 5317676 – www.masseriatagliatelle.it/cultura.

Giovedì 23 maggio alle 20:45 (ingresso 8 euro), in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in scena “Pizzo, canti di denuncia”. Un concerto-spettacolo di Riccardo Lanzarone, con le musiche di Fabio Gesmundo, realizzato con il sostegno del comitato Addiopizzo, un movimento aperto che nasce a Palermo e che agisce dal basso, facendosi portavoce di una “rivoluzione culturale” contro la mafia, Mat Teatro e Reh Recording Studio. Una lettura scenica sonorizzata, in cui l’autore|interprete racconta storie quotidiane di sopravvivenza alla mafia. Il percorso narrativo parte dalle parole di Libero Grassi che per primo denunciò il suo estortore dicendo No alla Mafia e giunge fino alle centinaia di commercianti, imprenditori e lavoratori che negli ultimi anni stanno sempre di più chiudendo le porte al business del racket. Cos’è successo da quella prima denuncia ad oggi? Come sono cambiate in questi anni le logiche mafiose per il controllo dei quartieri? Perché si paga ancora il Pizzo? Questo progetto vuole essere una riflessione sulla condizione di schiavitù nella quale una persona si trova, purtroppo e ancora e molto spesso, solo per aver aperto un’attività in una zona “sbagliata”. Ma esistono ancora zone “franche”? Grazie alla testimonianza di alcune delle vittime intervistate, lo spettacolo tenta di infondere nello spettatore una grande speranza: la mafia non è invincibile, lo diceva per primo Giovanni Falcone il 30 agosto del 1991, proprio il giorno dopo la morte di Libero Grassi: “La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine.”

Venerdì 24 maggio alle 18:45 (ingresso gratuito) la serata si aprirà con un incontro sul tema della legalità moderato dal giornalista Danilo Lupo (Piazzapulita – La7), con don Antonio Coluccia (coraggioso sacerdote pugliese che si batte contro la mafia e contro la droga nella capitale, fondatore di Opera don Giustino), la magistrata Roberta Marra (impegnata sul tema del diritto umanitario e delle migrazioni a seguito del fermo amministrativo della nave Ocean Viking) e gli attori Riccardo Lanzarone e Fabrizio PuglieseAlle 20:45 (ingresso 8 euro) andrà in scena lo spettacolo “L’Acquasantissima, ultimo giorno di Don Salvatore”, una coproduzione Ura Teatro e Teatri Del Sacro con Fabrizio Pugliese, autore e regista con Francesco Aiello, e musiche di Remo De Vico (Premio della Critica – Palio Ermo Colle 2023). Che cosa determina la non contraddizione tra la cultura mafiosa e quella cattolica? Com’è possibile all’interno della stessa Chiesa la presenza di un Dio dei carnefici e un Dio delle vittime? In scena è un mafioso stesso a parlare: le storie e fatti sono filtrati attraverso il suo sguardo. La mafia può contare su miti potenti, riti, norme e simboli di forte presa, senza i quali sarebbe come un popolo senza religione, senza ideologia. I mafiosi hanno costruito un’immagine di sé da ‘uomini d’onore’, paladini dell’ordine che fanno giustizia, ma nella loro lunga storia non hanno mai difeso i deboli contro i forti o i poveri contro i ricchi. La mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere: una creatura narrante, un’anima nera, il lato oscuro del pensiero meridiano.

Domenica 26 maggio alle 20:45 (ingresso 8 euro) il violoncellista Redi Hasa, affiancato da Valerio Daniele (chitarra ed elettronica), proporrà “My Nirvana“. In oltre vent’anni di carriera il compositore e musicista albanese, da anni attivo nel Salento, ha suonato e collaborato, tra gli altri, con Ludovico Einaudi, Robert Plant (voce dei leggendari Led Zeppelin), Kocani Orkestra, Mauro Pagani, Rita Marcotulli, Pacifico, Boban Markovic, Ambrogio Sparagna, Paolo Fresu, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, Maria Mazzotta. Dopo l’esordio con The Stolen Cello, nel suo secondo album solista (pubblicato come il precedente da Ponderosa Music Records e Decca Records) rilegge i capolavori del gruppo simbolo del grunge. “My Nirvana” si compone di nove tracce che rielaborano i pezzi più significativi della celebre band guidata da Kurt Cobain, “reinventando” le canzoni che hanno segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale e trasformandole con il sound unico e riconoscibile del violoncello in “polifonie monostrumentali”, in nuovi inni di dolcezza e struggimento. Il musicista racconta un pezzo della propria vita: l’incontro con la musica rock e grunge negli anni ‘90 alla caduta della dittatura albanese, pochi anni prima di decidere di lasciare il Paese per giungere in Puglia.
Tagliatelle – Stazione Ninfeo è il progetto selezionato con il bando congiunto di Fondazione CON IL SUD e Comune di Lecce per la gestione e valorizzazione di Masseria Tagliatelle e Ninfeo delle Fate a Lecce. Promossa da Terra del Fuoco Mediterranea, la rigenerazione dei luoghi passa per le attività e il lavoro dei partner Aforisma, Aiccon, RamDom, Festival Nazionale del Libro, Io non mollo, Genteco, Seyf, Improvvisart, Locomotive, IISS “Presta Columella”, Pazlab, Earth e Ura Teatro.

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