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giovedì, Novembre 21, 2024

The Chosen, la serie evento su Gesù un messaggio di pace

Da Leggere

Un dramma storico come questo, che parla alla fine di buoni sentimenti, credo sia un bel messaggio di pace in un contesto, quello di oggi, delicatissimo, purtroppo all’insegna di guerre e conflitti.

C’è una grande frustrazione nel non poter fare niente, ma l’arte può aiutare”.

A parlare – in collegamento dal Texas – è Alaa Safi, l’attore francese tra i protagonisti di The Chosen, la prima serie tv dedicata alla vita di Gesù di Nazareth dai trent’anni alla crocifissione. Diretta e co-scritta da Dallas Jenkins, arriva sul grande schermo dal 14 al 18 giugno (circuito Uci Cinemas) con i primi due episodi della quarta serie.
Nella serie Safi interpreta il ruolo di Simone (detto lo Zelota nel vangelo di Luca e il Cananeo nei vangeli di Marco e Matteo), uno dei dodici discepoli di Gesù. Simone è l’unico apostolo che può essere associato con certezza al ribellismo zelota (fondato da Giuda il Galileo) e che costituì per i romani del tempo un grave problema politico e militare. Gli altri protagonisti sono Jonathan Roumie (Gesù), Shahar Isaac (Simon Pietro), Elizabeth Tabish (Maria Maddalena), Paras Patel (Matteo), Noah James (Andrea) e Vanessa Benavente (Maria, madre di Gesù).
Il progetto The Chosen è talmente colossale da essere ancora in lavorazione e durerà in totale sette stagioni, le prime tre delle quali sono già disponibili e la quarta è in procinto di uscire. Safi, Jenkins, il resto del cast e la troupe continuano a lavorare per le riprese della quinta stagione, spiega l’attore, che è spesso in Italia (sua suocera è di Siena): “Io – racconta – sono entrato nella serie alla seconda stagione, durante il periodo della pandemia: sono fortunato, si lavorava poco, e per The Chosen si poteva girare in zone come l’Utah e Dallas. Sono agnostico – confessa – ma come è successo a tanti questa serie mi ha profondamente cambiato. Aver praticato tanti anni sport come le arti marziali mi ha aiutato ad entrare in un personaggio di cui si conosce poco: è una sorpresa. Nessuno si aspettava un tale riscontro da parte del pubblico”. “Questa sarà una stagione di enorme impatto”, promette. The Chosen è già un cult mondiale, un progetto nato dal basso negli Stati Uniti (finanziato tramite crowdfunding) che è stato lanciato gratuitamente online nel 2019 e da allora ha raggiunto numeri da record: oltre 200 milioni di spettatori, più di 770 milioni di visualizzazioni degli episodi e oltre 12 milioni di follower sui social media. Vanta una base di fan di oltre 110 milioni di persone, con una significativa presenza in Italia, il Paese europeo continentale con il maggior numero di download dell’app e un totale stimato di 3 milioni di visualizzazioni degli episodi. La prima stagione è andata già su Netflix e su Tv2000, tutte la serie si può guardare gratuitamente sul sito della produzione e scaricando l’app, che mostra il numero di visualizzazioni in tempo reale: 157.000.000 con 9.703.851 download dell’applicazione, numeri che stanno rapidamente aumentando.
I primi episodi della terza stagione nei cinema statunitensi hanno portato The Chosen al terzo posto al botteghino, incassando 8,7 milioni di dollari. Tra interpretazioni moderne dei dialoghi e dei retroscena, The Chosen ha un cast diversificato che include attori di origine ebraica, araba, cristiani, ortodossi, del sud-est asiatico e nordafricana, multietnica e inclusiva.
Nella quarta stagione i nemici di Gesù si avvicinano, mentre i suoi seguaci faticano a tenere il suo passo, lasciandolo solo.
Si apre con un episodio sconvolgente. Mentre Gesù inizia a prepararsi per la Passione, si imbatte in situazioni estreme che si ripercuotono sui suoi discepoli. È il momento di mettere in chiaro una lezione: l’importanza del perdono. Mentre Romani e Giudei si uniscono nella persecuzione di Gesù, i dubbi di alcuni discepoli di fronte alle decisioni del Maestro e la fede di altri commuovono lo spettatore. Gesù stesso scoppia in lacrime in più di un’occasione, mostrando il volto più umano di Dio.
“La quarta stagione – aggiunge Safi – segna il punto centrale della storia più famosa e influente della storia umana. Sarà doloroso e gioioso”.

Chi cerca una realtà storica dettagliata sulla vita di questi uomini, in un atteggiamento purista, non la troverà. La proposta è quella di immaginare un mondo possibile e plausibile. Chi desidera entrare in questo mondo con l’intenzione di sognare, ne godrà. The Chosen, spiega Giovanni Zappalà, responsabile per l’Italia, è doppiato o sottotitolato The Chosen in 50 lingue (nessuna serie tv ha fatto altrettanto). E prevede di farlo in altre 550.

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