Il Giornale del Salento

21 giugno: solstizio d’estate e festa di San Luigi

 

Giugno, come tutti sanno, porta l’estate. Questa stagione, che ci richiama alla mente calde e lunghe giornate afose, ha inizio il 21 alle ore 11 e 24 minuti con l’ingresso del Sole nel segno zodiacale del Cancro, mentre dal punto di vista meteorologico l’estate ha inizio con il primo del mese.

Sia che si voglia considerare, come l’inizio dell’estate, o l’una o l’altra data, questo mese ci porta a grandi passi

verso il caldo sempre più ardente, come sta accadendo in questi giorni per colpa dell’anticiclone africano.

In questo mese si hanno le giornate più lunghe dell’anno che capitano intorno al 22. Infatti la durata del giorno cresce, dal giorno 1 al 23, complessivamente di 14 minuti, mentre dal 23 al 30 diminuisce di circa 3 minuti. Un vecchio adagio, ricalcando lo stesso errore per il quale venne coniato il detto “S. Lucia la giornata più corta che ci sia” (la più corta è invece quella del solstizio d’inverno), vuole invece che per S. Zaccaria – giorno 10 – vi sia la più lunga giornata (altri dicono che “S. Barnabà” (11 giugno) il dì più lungo de la stà”. L’errore tra il detto e la realtà può spiegarsi con la riforma del Calendario che operò nel 1582 Gregorio XIII e con il quale – per riportare in accordo il calendario con il moto degli astri – vennero soppressi ben 10 giorni.

Il 21 giugno è pure la festa di San Luigi Gonzaga (1568-1591), che i più incolti denominavano Conzagra, invocato perché proteggeva dai mali ai polmoni e, quindi, i tubercolosi perché ritenuto egli stesso morto di questa pericolosa malattia. Pertanto era molto venerato nel Salento dalle tabacchine, poiché il male si annidava soprattutto nei polmoni delle operaie che venivano a contatto con la polvere del tabacco. Da quando si è rettificato che l’asceta castiglionese non è morto di “mal sottile”, ma di peste, ha visto ridotta la devozione del popolo! Nel frattempo la coltivazione del tabacco è scomparsa.

Nel Salento è diffusamente festeggiato e, particolarmente, a Calimera, Casarano, Lizzanello, Melissano, Novoli, Parabita ed a Presicce, dove si svolge l’omonima sagra.

Il nome Luigi è molto diffuso e, un tempo, il dialettale Ggiggi, Ggigettu, Ginu, Luiginu e nell’ormai desueto Pici per gli uomini; Ggiggina, Gina, Ginetta, Luigina e in Pigia per le donne.

Una vecchia canzoncina leccese, probabilmente composta in origine per dileggiare una persona realmente esistita, di nome Pici, diceva:

     Pici, Pici, Pici                                     Luigi, Luigi, Luigi

cu lli causi lenghi e tisi,                   coi calzoni lunghi e rigidi,

cu lla coppula ncarrata,                 con la coppola incalcata,

mesciu Pici la nnammurata.          mastro Luigi (ha) l’amante.

 

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