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venerdì, Ottobre 18, 2024

Lecce-Parma. All’ultimo respiro

Da Leggere

Tonio Rollo
Tonio Rollo
Docente di religione cattolica responsabile della pastorale scolastica della diocesi di Lecce

Una partita che ferma il respiro a chi la vede, sia perché ha la speranza di vincerla, sia a chi ha la speranza di recuperarla. Ma come diceva un vecchio saggio: “Partita finisce quando arbitro fischia!”. Il che vuol dire che è necessario rimanere in apnea fino all’ultimo secondo.

In Lecce – Parma tra il fischio di inizio e quello finale è successo di tutto. Partita molto bella e ricca di sorprese per i tifosi delle due squadre in campo; alcune belle e altre brutte, al limite del tragico. Goal, espulsioni, tiri, parate, sorrisi e lacrime. Solo chi ha deciso di distrarsi dall’attenzione sulla partita al novantesimo, con la speranza/delusione che ogni fatto era compiuto, si è perso i fuochi d’artificio finali.

Il Lecce visto in campo è sembrato sulla via di una buona crescita, nonostante il “tiro al piattello” scatenato l’ultima mezz’ora dalla squadra di Pecchia. Il piattello in questione è stato l’ottimo Falcone che ha cercato e parato ogni cartuccia sparata dal Parma. Purtroppo solo nei minuti “supplementari” non ha potuto fare nulla contro la fucilata “amica” dell’ex di turno Almqvist e l’incornata di un volante Hainaut.

Prima di queste due reti il Lecce era andato in vantaggio con un goal del fuggitivo Dorgu, tornato dopo la squalifica, e con uno venuto fuori da una cannonata su punizione di Krstovic. E proprio l’attaccante montenegrino poteva chiudere la partita al novantunesimo quando è riuscito a involarsi dalla metà campo verso la porta avversaria e ha preteso di superare Suzuki, il portiere avversario. Eppure aveva accanto un compagno da servire. E poi non è la prima volta che tenta invano di entrare in porta dribblando l’estremo difensore avversario. Forse è il caso che il buon Gotti in settimana gli facesse scrivere una “paginetta” di: “devo passare la palla”. Stesso compito da far svolgere anche Banda che qualche volta continua a fare lo stesso errore.

E sempre a proposito di espulsioni anche in questo incontro se ne sono viste due, una per parte. Guilbert viene mandato negli spogliatoi per una manata a palla lontana a Cancellieri che è caduto in terra come se fosse stato centrato da una clava. Ma sono cose che non si fanno ed ecco il cartellino rosso. Poco dopo sarà lo stesso Cancellieri, che era entrato in campo per sostituire al 37° Sohm, a ritrovarsi in faccia il cartellino rosso quando ha tranciato da dietro le gambe al solito scattante Dorgu che per l’ennesima volta stava volando verso la porta parmense. Ed è proprio sulla punizione che ne è seguita che il Lecce è andato sullo 2 a 0.

Il primo tempo è stato molto piacevole perché le due squadre hanno avuto le loro occasioni, anche se pian piano è la stata la squadra di Gotti ha imporre il suo gioco, tanto da portarla in vantaggio quando Ramadani ha aperto la via verso la porta a Dorgu.

Il secondo tempo ha regalato più emozioni, non solo per il raddoppio della squadra di casa, ma per tutte le occasioni che l’hanno cadenzata, fino al culmine finale con i due goal del Parma che ha meritato il punto all’ultimo respiro.

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