L’intervento di recupero è realizzato grazie al contributo di 55 mila euro messo a disposizione dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo, in virtù del primo posto nella classifica nazionale dell’undicesimo censimento “I Luoghi del Cuore” 2022.
Al via i lavori di recupero della Chiesetta di San Pietro dei Samari, all’interno del parco naturale regionale “Isola di Sant’Andrea e Litorale Punta Pizzo” di Gallipoli, grazie alla conquista del primo posto nella classifica nazionale dell’undicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Nel 2022 infatti, grazie al prezioso lavoro della Delegazione FAI del Salento Jonico in sinergia con il comune di Gallipoli e la comunità locale, il bene ha conquistato il primo posto al censimento del FAI raccogliendo il voto di ben 51.443 persone. Grazie a questo successo, lo scorso 24 ottobre sono stati avviati i lavori di recupero che avranno una durata complessiva di 75 giorni. Gli interventi riguardano il restauro e il risanamento conservativo dell’avancorpo della chiesa e potranno contare su fondi ottenuti grazie alla partecipazione al censimento “I Luoghi del Cuore”, per un totale di 55 mila euro, cui si aggiungono 65 mila euro di fondi comunali a completamento dei lavori.
Nello specifico il progetto di restauro prevede la completa risoluzione delle problematiche di degrado, con il ripristino degli elementi architettonici mancanti. A tal proposito uno dei principali interventi previsti è il ripristino del piano di posa degli originali conci di pietra incisi e il completamento delle cornici di chiusura, tramite nuovi elementi in pietra leccese, in continuità con le esistenti. La scelta di utilizzare la pietra leccese, in difformità a quelle esistenti in carparo, è dettata dalla volontà di voler differenziare gli elementi architettonici storici da quelli di progetto. L’obiettivo è la ricostruzione filologica dell’architettura dell’edificio, ma sottolineando quali sono le aggiunte “moderne” e conservando così la storia che il complesso ha dovuto affrontare nei secoli. Il secondo intervento, alquanto importante e più impattante, è la demolizione della tamponatura centrale dell’avancorpo. Tale intervento ha come scopo quello di riportare allo stato originale l’ingresso alla chiesa, poiché, secondo un’antica incisione, la parte centrale non era un ambiente interno ma era una sorta di sagrato coperto dalla volta a botte esistente. Riguardo le aperture, verranno liberate da elementi di chiusura provvisori, smontanti gli infissi esistenti e ripresi, ripristinati gli imbotti, per poter successivamente andare a collocare nuovi serramenti a grata, alcuni apribili e altri no, per garantire la sicurezza e l’inaccessibilità ai non autorizzati. L’intonaco esterno ammalorato verrà trattato e recuperato con la realizzazione di nuove parti di intonaco dove mancante, verranno pulite le superfici lapidee da residui di intonaco e dalle formazioni batteriche, i giunti tra i conci saranno ripresi e ristabiliti, le lacune chiuse e intonacate, gli scoli dell’acqua piovana ricreati. Tutti gli interventi esterni serviranno a riportare a uno stato semi originario l’edificio mantenendo un aspetto di incompleto e rurale ma con risolti tutti i degradi esistenti. Internamente l’intonaco esistente verrà ripulito e ripreso, compreso delle parti di distacco, con una percentuale di intonaco nuovo per quelle aree non recuperabili. Il pavimento sarà ripristinato tramite pavimentazione in cocciopesto a base di calce idraulica naturale. In copertura verrà posato il lastricato solare a completamento dell’intervento di impermeabilizzazione già avviato.
Il luogo: la Chiesa di San Pietro dei Samari San Pietro dei Samari è un importantissimo luogo di culto, che prende il suo nome dal vicino canale dei Samari, corso d’acqua che ha origine da vari rami delle serre salentine e sfocia nell’area compresa tra le spiagge gallipoline di Baia verde e Litorale di Punta Pizzo. Fino al XVII secolo l’area circostante è stata anche sede anche di una fiera sopravvissuta fino al 1860 nel largo del Canneto. Sulla cornice dell’avancorpo, aggiunto nel XIX sec. come abitazione del sacerdote, corre un’iscrizione che attribuisce la fondazione della chiesa a Ugo di Lusignano, condottiero dei Crociati, ritornato dalla Palestina nel 1148 e sbarcato a Gallipoli. La stessa iscrizione racconta che il condottiero crociato fondò la chiesetta proprio nel punto dove San Pietro sbarcò, reduce dalla Samaria.
Questo sito, con decreto del 25 marzo 1984 emanato dal Ministero dei Beni culturali ed ambientali, è stato dichiarato di importante interesse ai sensi della legge n°1089 del 01.06.1939 (oggi D. Lgs 22 del gennaio 2004, n°42). La Chiesetta di “San Pietro dei Samari” è sita all’interno del territorio del Parco Naturale Regionale “Isola di Sant’Andrea e litorale Punta Pizzo” e costituisce uno dei principali beni culturali del Parco, il cui restauro è fondamentale anche con riferimento al recupero e alla valorizzazione dell’antica via Pietrina. A navata unica e formata da due ambienti a pianta quadrata, la Chiesetta di San Pietro dei Samari costituisce l’unico esempio nella provincia di Lecce del fenomeno architettonico delle chiese a cupole in asse, presente in Puglia; è inoltre l’unica ad avere le cupole visibili nella loro forma pura, secondo un linguaggio tipicamente medio-orientale. La chiesetta abbaziale, anche se secondo diversi documenti risulti eretta da monaci basiliani (monaci italo-greci che avevano trovato rifugio nel Salento dalle persecuzioni degli imperatori bizantini), deve la sua fondazione alla politica di ripopolamento delle campagne inaugurata dai Normanni a partire dal X-XI sec. San Pietro dei Samari è una delle poche chiese di Gallipoli che il barocco non abbia trasformato. “Il Tempo quando entra qui si ferma un attimo e si toglie il cappello” (cit.)
“Un risultato straordinario: la Chiesa di San Pietro dei Samari si è aggiudicata il primo posto al censimento del FAI 2022 e, finalmente, tra fondi comunali e quelli ottenuti nell’ambito del programma “I Luoghi del Cuore”, sono partiti i lavori di recupero. Ottobre lo ricorderemo per questo importante avvio di cantiere, per questa svolta storica che vede il bene valorizzato. Ancora una volta è la vittoria della Cultura, la vittoria di un sentimento che ha visto Gallipoli unita. Un risultato straordinario che ora si sta concretizzando sempre di più con l’avvio dei lavori” Stefano Minerva, sindaco della città di Gallipoli
“Beni fortemente radicati sul proprio territorio, delle cui comunità di appartenenza raccontano la storia e l’affetto: il programma “I Luoghi del Cuore” ha la capacità di portare alla luce luoghi e storie inattese come è successo anche per la Chiesetta di San Pietro dei Samari, vincitore dell’undicesima edizione del censimento del FAI. Un’intera comunità si è unita, davanti al rischio di crollo e ben 51.443 persone, più del doppio degli abitanti della cittadina pugliese, con il loro voto hanno consentito di dare un nuovo futuro alla chiesetta, facendole ottenere un importante contributo da FAI e Intesa Sanpaolo. Inoltre, le collaborazioni virtuose che spesso si realizzano nei territori, tra le amministrazioni locali, le realtà attive localmente a livello culturale e i volontari FAI, è molto evidente qui a Gallipoli: una sinergia fondamentale, che infatti ha portato a un risultato importante per la città e il suo patrimonio.” Federica Armiraglio – Responsabile programma “I Luoghi Cuore”
Il programma “I Luoghi del Cuore”
Dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne il futuro è lo scopo del programma “I Luoghi del Cuore”, lanciato dal FAI nel 2003 e promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo che si propone di coinvolgere concretamente tutta la popolazione e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Reso portavoce delle istanze della società civile attraverso la partecipazione al censimento, il FAI sollecita le istituzioni locali e nazionali competenti affinché mettano a disposizione le forze per tutelare i luoghi cari ai cittadini; ma il programma è anche il mezzo per intervenire direttamente, laddove possibile, nel recupero di alcuni beni votati. Dopo ogni edizione, infatti, FAI e Intesa Sanpaolo mettono a disposizione contributi economici per una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti. I Luoghi del Cuore, dalla prima edizione a oggi, ha sostenuto 163 progetti di restauro e valorizzazione, grazie alla fattiva collaborazione con le istituzioni. Ancora più numerosi sono gli effetti virtuosi innescati dell’iniziativa, che hanno portato al recupero di molti beni votati grazie alla mobilitazione di pubbliche amministrazioni e privati cittadini.
Il dodicesimo censimento è ora in corso. Basta poco per salvare i tuoi luoghi del cuore!
Candidali e votali su www.iluoghidelcuore.it
Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano è un Ente del Terzo Settore che opera grazie al sostegno di privati cittadini, aziende e istituzioni per tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio italiano di storia, arte e natura. Nata nel 1975 sul modello del National Trust, la Fondazione si impegna ogni giorno per recuperare, proteggere e valorizzare monumenti e luoghi unici del nostro Paese e per educare e sensibilizzare la collettività alla conoscenza, all’amore e al godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Il FAI, inoltre, vigila sulla tutela dei beni culturali e ambientali nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione.
In linea con il principio di responsabilità sociale, Intesa Sanpaolo condivide con il FAI i valori del progetto “I Luoghi del Cuore” volto alla piena valorizzazione e a un compiuto apprezzamento della bellezza e dell’unicità del nostro Paese attraverso la sensibilizzazione degli italiani sul valore del loro patrimonio artistico e ambientale.