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venerdì, Dicembre 27, 2024

Giubileo 2025 – La storia dell’Anno Santo

Da Leggere

Redazione AgenSir

Il Giubileo ha una storia antica. Nasce presso gli antichi ebrei, era annunciato dal suono di un corno di capro es era un anno che veniva dichiarato santo. La legge mosaica infatti prescriveva in questo periodo che la terra, di cui Dio era l’unico padrone, facesse ritorno all’antico proprietario e gli schiavi riavessero la libertà. Di solito cadeva ogni 50 anni.
Il primo Giubileo dell’era cristiana fu indetto da papa Bonifacio VIII e risale al 1300. Nell’idea del pontefice l’intervallo temporale tra un Giubileo e l’altro doveva essere di 100 anni. Subito dopo, in seguito a una petizione dei Romani venne abbassato a 50 da papa Clemente VI (1342). Poi, già da quello seguente da 50 fu ridotto a 33 e successivamente a 25 anni. In pratica, il Giubileo, fu chiesto ancor prima di essere pensato. Bonifacio VIII infatti ascoltò la voce della Chiesa, dei tanti pellegrini che quell’anno giungevano a Roma sulle tombe degli Apostoli.
Ogni cento anni dunque, la storia della Chiesa racconta però che già dopo il trasferimento della sede del Papa ad Avignone (1305-77), vennero formulate numerose richieste affinché il secondo Giubileo venisse indetto nel 1350 e non nel 1400. Clemente VI acconsentì fissandone la scadenza ogni 50 anni. Successivamente, Urbano VI decise di spostare la cadenza a 33 anni, in riferimento al periodo della vita terrena di Gesù. Alla sua morte, il nuovo pontefice, Bonifacio IX, diede inizio all’Anno Santo del 1390. L’avvicinarsi della fine del secolo e l’afflusso consistente di pellegrini lo indussero ad indire un nuovo Giubileo dopo soli 10 anni, nel 1400.

Finito lo scisma d’Occidente, Martino V indisse l’Anno Santo per il 1425, introducendo due novità: la coniazione di una speciale medaglia commemorativa e l’apertura della Porta Santa a San Giovanni in Laterano. Il seguente Giubileo, sotto il pontificato di Nicolò V, venne indetto per il 1450 e Paolo II, con una Bolla del 1470, stabilì che l’Anno Santo si celebrasse ogni 25 anni.
Un evento storico impedì il Giubileo del 1850: l’instaurazione della pur breve Repubblica Romana e il temporaneo esilio di Pio IX; dunque dal 1825 passarono 50 anni fino al successivo, nel 1875, privato però delle cerimonie di apertura e di chiusura della Porta Santa a causa dell’occupazione di Roma da parte delle truppe di Vittorio Emanuele II.
Il ventiduesimo Giubileo della storia, che aprì il XX secolo, fu indetto da Leone XIII e fu caratterizzato da sei beatificazioni e due canonizzazioni: quelle di San Giovanni Battista de La Salle e di Santa Rita da Cascia.

Nel corso dell’Anno Santo del 1950, indetto da Pio XII, fu proclamato il dogma dell’Assunzione di Maria al cielo: era il primo novembre. Anche qui siamo di fronte alla risposta della Chiesa ad una pressante richiesta che proveniva dal popolo. Nel 1940 tra Italia, Spagna e America Latina, furono raccolte più di otto milioni di firme che chiedevano al Papa una dichiarazione formale. Petizioni, preghiere, studi e congressi erano diventati una voce sola, chiedevano ciò che dentro il cuore era diventata una certezza di fede: la proclamazione di Maria Assunta.
Il XXI secolo si apre con il Giubileo del 2000 indetto da Giovanni Paolo II; la grandezza di questo Giubileo è segnata dai duemila anni dalla nascita di Cristo.

In quell’anno Roma vive una rinascita spirituale e la Chiesa sembra assorbire l’energia di centinaia di migliaia di giovani di tutto il mondo, accolti nelle parrocchie della Città Eterna. La veglia di preghiera a Tor Vergata segna la vita di molti ragazzi che proprio lì hanno trovato fede e vocazioni e aperto il cuore di tutti quelli che hanno potuto partecipare e anche di chi, ancora oggi, ascolta quelle parole.
Oggi arriva un Anno Santo in un tempo di guerre, un tempo difficile per il nostro pianeta, in balia di povertà, sfruttamento e di un clima che sembra cambiare irreparabilmente la nostra casa comune. Ma il Giubileo viene per portare speranza, una speranza più grande, che non delude.

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