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domenica, Aprile 20, 2025

Cristo è risorto, speranza per ogni credente

Da Leggere

di Luca Santoro  

La Pasqua, una delle solennità importanti per i cristiani, celebra la risurrezione di Gesù  Cristo che simboleggia la vittoria della vita sulla morte e la speranza di una nuova vita per tutti i  credenti.

 San Paolo, nella lettera ai Corinzi, ci insegna il significato della risurrezione di Gesù  descritto come ‘primizia’ (cioè, il primo frutto) di una nuova creazione, dove la risurrezione da  morte è possibile a tutti coloro che credono in Lui. È un passo evidente, infatti, quando Paolo  scrive: «Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per  mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei  morti» (1Cor 15,20-22). La Sacra Scrittura mette in luce la differenza che c’è tra la risurrezione dei  morti e la risurrezione dai morti.

 Nel Nuovo Testamento, Paolo enfatizza che la morte e la risurrezione di Gesù sono il  fondamento della salvezza e della speranza per i credenti. «Ma se siamo morti con Cristo, crediamo  che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha  più potere su di lui» (Rm 6,8-10). Questi versi sottolineano la vittoria trionfante di Cristo sulla  morte e sul peccato.

 Un altro evento molto significativo è ripreso da San Giovanni quando nell’Apocalisse  annota: «Io sono il Vivente. Ero morto, ma ora sono vivo nei secoli dei secoli. Ho le chiavi della  morte e degli inferi» (Ap 1,18). In queste parole, Gesù si presenta come colui che è risorto dalla  morte e ha il potere della morte stessa. La risurrezione di Cristo, infatti, è vista come un trionfo  sulla morte e come la garanzia di vita eterna per i credenti.

«Allora, come possiamo far diventare “vita” la Pasqua?» – si domandava Papa Benedetto  XVI il 27 aprile 2011 nello scritto “Udienza Generale” -. Come può assumere una “forma” pasquale  tutta la nostra esistenza interiore ed esteriore? Anzitutto, dobbiamo partire dalla comprensione  autentica della risurrezione di Gesù: tale evento non è un semplice ritorno alla vita precedente,  come lo fu per Lazzaro, per la figlia di Giairo o per il giovane di Nain, ma è qualcosa di  completamente nuovo e diverso.

 La risurrezione di Cristo è l’approdo verso una vita non più sottomessa alla caducità del  tempo, una vita immersa nell’eternità di Dio. Nella risurrezione di Gesù inizia una nuova  condizione dell’essere uomini, che illumina e trasforma il nostro cammino di ogni giorno e apre un  futuro qualitativamente diverso e nuovo per l’intera umanità.

 Per questo San Paolo non solo lega in maniera inscindibile la risurrezione dei cristiani a  quella di Gesù, ma indica anche come si deve vivere il mistero pasquale nella quotidianità della  nostra vita. Ci lascia, infatti, il seguente messaggio: «Se infatti i morti non risorgono, neanche  Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri  peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo speranza in  Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini». (1Cor 15,16-20)

 Infine, ho avuto il piacere di intervistare Don Salvatore Scardino, parroco della nostra  comunità, che ha esteso gli auguri di una serena Pasqua rivolgendo a noi tutti queste parole:  «Carissimi fedeli di Melendugno, la luce della Pasqua irrompe nelle nostre vite e rinnova la nostra  speranza. Dopo aver vissuto il cammino della Quaresima e i giorni intensi della Passione, siamo  ora chiamati a contemplare la vittoria di Cristo sulla morte. La tomba è vuota, il Signore è vivo e  cammina con noi! Auguri a tutti!».

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