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venerdì, Maggio 23, 2025

A Lecce prosegue la rassegna “Nel frattempo”

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Venerdì 30 maggio e martedì 3 giugno proseguono gli appuntamenti di Nel frattempo, rassegna ideata, organizzata e promossa dall’associazione Diffondiamo idee di valore,  con il sostegno del Consiglio regionale della Puglia – Teca del Mediterraneo, in collaborazione con CoolclubUasc e altri partner, che anticipa la dodicesima edizione del festival Conversazioni sul Futuro (16/19 ottobre).

Venerdì 30 maggio (dalle 15:00 alle 18:00 | ingresso libero) nell’aula 9 dell’edificio Donato Valli in viale Francesco Calasso 3 a Lecce la terza edizione di “Comunicazione incontra” accoglie nel suo programma “Il racconto giornalistico tra genere, linguaggio e strumenti di comunicazione responsabile“. La linguista Maria Vittoria Dell’Anna, presidente dei Corsi di Laurea di area Comunicazione dell’Università del Salento, la giornalista e scrittrice Loredana De Vitis, borsista del dottorato di interesse nazionale in Gender Studies all’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, la vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti della Puglia Serena Fasiello e il giornalista e operatore culturale Pierpaolo Lala, esploreranno i legami tra linguaggio, genere e narrazione pubblica, con particolare attenzione alla costruzione dell’immaginario e al ruolo dei media nel contrasto agli stereotipi. Il confronto sarà arricchito dal riferimento ai principi contenuti nel Manifesto di Venezia e nel Vademecum Oltre le parole, promossi dall’Ordine dei Giornalisti per un’informazione attenta, corretta e rispettosa delle differenze di genere. L’incontro è valido per il riconoscimento di 5 crediti formativi deontologici dell’Ordine dei giornalisti (formazionegiornalisti.it). La rassegna Comunicazione incontra – ideata dai corsi di studio in Scienze della comunicazione e Comunicazione, media digitali e giornalismo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento – è pensata come “estensione” didattica interdisciplinare e come spazio di approfondimento su temi e con metodi centrali per la formazione dei futuri comunicatori e delle future comunicatrici.

Sempre venerdì 30 maggio (ore 18:30 | ingresso libero) la Libreria Liberrima di Lecce ospiterà la presentazione di “Sabbie mobili. Onora il padre e la madre” di Veronica Raimo (Rizzoli), in dialogo con Giulia Maria Falzea. “Che vuoi fare da grande?” è la domanda più comune del mondo, tranne se a farla è una madre diversa dalle altre. Una che si trascina per casa con le gambe di piombo, che si veste di tutto punto solo quando piove per inzupparsi in giardino, che si rifugia a letto come fosse l’unico posto sicuro in compagnia dei suoi aiutini farmaceutici. Il figlio, di appena nove anni, di risposte non ne ha. Come potrebbe, se il mondo che conosce è fatto di attese e silenzi, di regole sconnesse, di uccelli rapaci e di ricordi che è meglio non avere? Mentre i suoi coetanei giocano a fare gli adulti, lui spaesato cerca di capire cosa significhi diventare un uomo, in una casa dove gli uomini non ci sono neanche in fotografia e gli oggetti sembrano avere più vita delle persone. Poi arriva la scuola, la scoperta di un mondo ordinato, di regole vere, e dentro di lui cresce ogni giorno la tremenda paura che sua madre, come ha spesso annunciato, lo lasci solo per davvero. Con una scrittura magistrale, ironica e intelligente, l’autrice declina il comandamento “Onora il padre e la madre”. Sfiorando il surreale, racconta un’infanzia sospesa tra amore e abbandono, tra realtà e assurdo. Ne nasce una storia che inquieta e commuove, e che ci resta dentro come un’eco perturbante. Nata a Roma nel 1978, scrittrice e traduttrice, Raimo ha pubblicato Il dolore secondo Matteo (minimum fax 2007), Tutte le feste di domani (Rizzoli 2013), Miden (Mondadori 2018), Le bambinacce, scritto con Marco Rossari (Feltrinelli 2019), Niente di vero (Einaudi 2022) con cui ha vinto il Premio Strega Giovani e il Premio Viareggio Rèpaci, e La vita è breve eccetera (Einaudi 2023).

Martedì 3 giugno (ore 20:30 | ingresso libero) alle Officine Culturali Ergot di Lecce la fumettista, illustratrice, produttrice cinematografica e graphic journalist tunisina Takoua Ben Mohamed racconterà, dialogando con la direttrice artistica di Conversazioni sul futuro Gabriella Morelli e con la editor e insegnante Margherita Macrì, la sua graphic novel Italiana, con permesso (Rizzoli). Nata in Tunisia nel 1991, l’autrice vive a Roma, dove si è trasferita nel 1999 con il resto della famiglia per raggiungere il padre, esiliato politico. Cittadina italiana dal 2021, Takoua Ben Mohamed ha pubblicato Sotto il velo (2016), La rivoluzione dei gelsomini (2018), Un’altra via per la Cambogia (2020), Il mio miglior amico è fascista (2021), Crescere in Mozambico (2022), Non stuzzicate la musulmana! (2024). Collabora con diverse riviste e ha ricevuto molti riconoscimenti tra cui il Premio Prato Città Aperta nel 2016 e il Premio speciale come miglior graphic journalist all’Evens European Journalism Prize (2019). Sempre nel 2019 ha prodotto il docufilm Hejab Style per Al Jazeera Documentary Channel, sui mille modi di portare il velo. Nel libro Takoua ha quattordici anni e vive divisa tra due mondi. Da un lato è la figlia dell’imam che frequenta la moschea e studia il Corano, dall’altra è un’adolescente romana più o meno qualunque, a parte per il fatto che ha la pelle scura, un nome strano e un caratteraccio. Trovare un equilibrio, però, è difficile. Soprattutto quando sei cresciuta in Italia, ma sei periodicamente costretta a chiedere il permesso di soggiorno per restarci. Quando vorresti parlare liberamente l’arabo, ma per strada la gente ti guarda storto come se fossi una terrorista. E quando i pregiudizi ti colpiscono da entrambe le parti: da chi si aspetta che tu sia la musulmana perfetta, un modello di riferimento che non può mai sbagliare, e da chi crede che indossare il velo non sia una libera scelta bensì un segno di sottomissione. Ma Takoua non è l’unica ad avere una doppia vita. Marco, il suo migliore amico – bianco, biondo, italiano al 100% – ha lo stesso problema. Forse però una soluzione c’è: unire le forze e ribellarsi. Perché essere diversi talvolta è difficile ma, se qualcuno ci accoglie e ci prende per mano, può diventare meraviglioso.

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