11.2 C
Lecce
mercoledì, Luglio 2, 2025

Primo messaggio dell’arcivescovo Raffaele Angelo Panzetta

Da Leggere

“Eccellenza, grazie per queste parole e per questa bellissima testimonianza che lei oggi ha portato a tutta la comunità diocesana. Insieme con lei posso dire che con trepidazione accolgo questo passaggio di Dio dentro la mia vita. Questa che riconosco essere una vocazione, non solo una “provvista” di chiesa, ma una vera e propria chiamata a essere in mezzo a questo popolo immagine di Gesù buon pastore.

Sono felice che il Signore abbia pensato a me per questo momento, sono felice perché il Signore mi ha affidato una comunità fatta di persone, di città, di comuni, di contesti di lavoro, di passioni, una comunità meravigliosa. Quando ho incontrato anch’io il santo Padre, parlando gli dicevo di venire a Lecce, di venire a visitare la nostra città e il nostro territorio. Lui mi ha detto, ma com’è la Puglia? Allora per spiegarli gli ho detto “Santità, è la California dell’Italia!”, e lui ha capito subito che cosa volevo dire.

Gli ho detto anche della bellezza della nostra città e dei nostri comuni. Io sono santamente orgoglioso che del fatto che il Signore abbia pensato a me per questo incarico.

Certamente vengo qui come pellegrino, iniziare il mio ministero nell’anno santo mi suggerisce uno stile episcopale, quello del pellegrino, e il pellegrino porta sempre uno zaino. In questo zaino di questo pellegrinaggio io metto sicuramente la fiducia nella potenza abilitante della grazia di Dio.

Nessuno di noi può dire, e sua eccellenza lo sa dopo tanti anni di ministero episcopale, nessuno di noi può accettare un incarico del genere senza confidare totalmente nel fatto che Dio ti chiede delle cose e ti aiuta a realizzarle. Questo l’ho scoperto nel mio ministero diaconale e presbiterale e in questi primi anni di ministero episcopale.

Credo pienamente nella potenza della grazia di Dio, accolgo questo impegno anche con fiducia conoscendo il popolo che mi ha affidato, i tanti carismi e le cose belle che lei ha ricordato ma con la consapevolezza anche delle ferite della fragilità, del compito che mi ha affidato per affrontare il futuro, quindi sono pronto ad assumermi questa responsabilità ringraziando Dio anche per alcune doti che riconosco pur nell’umiltà della mia persona. Tra queste una caparbietà importante quando si tratta di conseguire delle mete che oggi sono urgenti e, davanti a noi, quello che ieri il Santo Padre ci ha ricordato: i punti che ha ricordato a noi i vescovi italiani sono in qualche modo una bussola per il mio servizio episcopale in questa comunità e in questo territorio. In quello zainetto, eccellenza, metto sicuramente la fiducia nella compagnia nella maternità di Maria Santissima.

Io sono nato e cresciuto in una parrocchia-santuario mariano e in tutti i passaggi della mia vita mi sono sempre affidato a Maria Santissima. Anche oggi ho chiesto che nel mio paese natale proprio in quel santuario si pregasse per me perché la Madonna di Lourdes, che sempre mi ha accompagnato, diventi Immacolata, Stella Polare, anche di questa esperienza bella che ho fatto.

Sono grato a Dio, eccellenza e fratelli e sorelle, anche del fatto di aver avuto un tempo di rodaggio.

Non è mai facile per un vescovo entrare in un territorio, si, certamente uno dall’esterno conosce tanti aspetti però io ho avuto questa grazia che forse dovrebbe essere data a tutti di affiancare lei eccellenza e insieme con lei, accanto a lei, conoscere il presbiterio, conoscere la nostra gente

Sono certo di poter confidare sulla collaborazione di tutti, avverto quello che lei ha detto: quella passione, di cui lei ha parlato, non è presente solo in modo bello nel nostro presbiterio ma anche nella nostra gente. Ovunque sono andato, ho trovato appassionati di Gesù Cristo e questo mi rende fiducioso per le grandi sfide che abbiamo per il futuro. Forse l’atteggiamento migliore per pensare al nostro futuro, il futuro della nostra Chiesa, il mio futuro qui, è proprio quello della speranza.

La passione per il futuro che si sperimenta nella luce pasquale di Gesù morto e risorto.

Io sono pronto a consumare la mia vita per il Signore, per questo territorio, per questa splendida Chiesa che mi è stata affidata. Grazie”.

Ultime News

Da colazione a spuntini freschi, il decalogo per combattere il caldo

Non saltare la colazione, preferendo yogurt e frutta fresca. Evitare i cibi grassi o tropo elaborati, in favore di...