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venerdì, Novembre 22, 2024

La misura del tempo

Da Leggere

Massimo Basurto
Massimo Basurto
Avvocato/ Responsabile Associazione Arbitri

Gianrico Carofiglio è anche uno scrittore, un grande scrittore , oltre che saggista, creatore di serie letterarie, già importante magistrato e politico .

“La misura del tempo”, pubblicato da Einaudi , è l’ultimo libro della serie dell’avvocato Guido Guerrieri  del quale ho  letto tutti i libri che lo vedono protagonista .

Devo confessare che adoro lo scrittore ed apprezzo molto anche il Carofigliopensiero .

La bellezza della nostra lingua spesso così violentata e calpestata da tanti, trova in Carofiglio un’espressione armonica, quasi melodica nella narrazione, proprio come fa il musicista nella sua composizione .

Se penso che spesso financo chi ci governa riesce a malapena ad utilizzare non più di una trentina di vocaboli, talora volgari e violenti !

L’ho letto in soli due giorni ; non riuscivo a staccarmi facilmente dal libro, praticamente divorato !

Il racconto è un viaggio parallelo tra una vicenda giudiziaria ed una vecchia storia d’amore .

L’avvocato Guido Guerrieri, penalista di Bari, incontra nel suo studio, dopo 27 anni, Lorenza , un antico e mai dimenticato amore .

Al suo cospetto si presenta una donna diversa , intristita e spenta , una donna sopra ogni cosa angosciata dalla condizione di carcerato del figlio Jacopo, accusato di omicidio .

Guido accetta l’incarico senza convinzione, solo per non turbare la donna ed in rispetto di quel sopito amore e decide di assisterla, perché assistere Lorenza ha la stessa importanza di doverne assistere anche il  figlio, come dovere professionale .

La lettura del libro offre la sensazione di vivere personalmente e direttamente la storia narrata, come se il lettore potesse sostituirsi all’autore nel determinare gli esiti degli eventi .

Ti prende subito, è avvincente proprio perché la “Misura del tempo” scava nel passato, in quella storia di Lorenza, nelle inquietudini giovanili , e quel passato rappresenta la fragilità di una madre chiamata ad affrontare la terribile prova dell’accusa di omicidio rivolta al figlio in stato di carcerazione .

E poi Carofiglio colora la narrativa di aneddoti e spaccati di vita della Bari più popolare .

Persino il linguaggio spesso tecnico che l’autore utilizza per citare gli articoli del codice di procedura penale cui farà ricorso l’avvocato Guerrieri, non appare mai noioso; il linguaggio giuridico è discorsivo e comprensibile anche per chi non è un cultore del diritto .

Finale a sorpresa. Iacopo, che si è sempre processato innocente, viene condannato in primo grado e Guerrieri lo difende per il secondo grado in Corte d’Assise d’Appello.

Riuscirà ad introitare nel dibattimento nuove prove, facoltà quasi sempre negata in grado d’appello, stante la carente difesa che altro legale aveva fornito al giovane .  Nonostante i nuovi testimoni escussi abbiano insinuato nella Corte il dubbio sulla colpevolezza di Iacopo, la sentenza di condanna viene confermata dalla Corte d’Assise d’Appello. Pare segnato il destino del condannato quando ecco che da altra operazione giudiziaria di criminalità organizzata, vien fuori un “pentito” che racconta…….

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