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venerdì, Novembre 22, 2024

Mirko e i ragazzi antibullismo di Mabasta sull’ultimo numero di Oggi

Bellissimo articolo che racconta come il team ha visitato e incontrato 100mila studenti in tutta Italia

Da Leggere

È da oggi in tutte le edicole il nuovo numero del settimanale “Oggi”, con la copertina dedicata alla mitica cantante Mina ed un servizio a pagina 66 e 67 interamente dedicato alla bellissima storia pugliese di Mirko Cazzato e del movimento antibullismo giovanile “Mabasta”.

Il movimento è nato nel 2016 come una startup sociale ad opera degli studenti di 14 anni di una classe di primo superiore presso l’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce. Nel 2020, quando la classe si è diplomata, tra tutti i fondatori, solo lo studente Mirko Cazzato  ha deciso di rendere quell’impresa sociale nata a scuola la sua passione ed il suo lavoro. Da allora Mirko ha formato un team di oltre 40 giovani di 14-17 anni, studentesse e studenti della stessa scuola che, da volontari, operano e animano il movimento portando l’innovativo Modello Mabasta nelle classi e nelle scuole in tutta Italia. In questo momento e fino alla fine dell’anno scolastico, i ragazzi del team a turno stanno visitando le scuole nelle province siciliane, grazie ad un grande progetto voluto e finanziato da Regione Sicilia e USR Sicilia.

In questi anni il movimento è cresciuto moltissimo ed il suo fondatore e team leader ha fatto incetta di premi e riconoscimenti, nazionali ed internazionali. Tra i più importanti ricordiamo la finale Top10 del “Global Student Prize 2021” (meglio conosciuto come il premio “Nobel” degli studenti), “Studente Italiano dell’Anno 2021“, le “100 Eccellenze Italiane” al Senato e, proprio pochi giorni fa, Mirko è stato selezionato tra i “100 Forbes Under 30 2024”.

Nell’intervista a cura del giornalista Massimo Laganà si legge: “Dal 2018 abbiamo un protocollo operativo chiamato Modello Mabasta. Lo divulghiamo in tutte le scuole che ci danno accesso. Sono sei le azioni base per contrastare il bullismo: nominare un docente referente e un paio di studenti “Bulliziotti” per ogni classe; raccogliere informazioni generali con un questionario anonimo; ricevere denunce cartacee oppure in via digitale, con una “Bullibox” installata nell’istituto o mediante il nostro portale on line; dichiarare “debullizzata” la classe che ha portato a termine con successo le cinque procedure precedenti”, e ancora: “100mila sono gli studenti che abbiamo contattato nel corso della nostra attività. Ci stiamo espandendo a macchia d’olio. Siamo partiti dall’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce. Adesso esistono alcuni avamposti a Cesena e Forlì. Abbiamo contatti in Francia e siamo pienamente operativi in Sicilia”.

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