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giovedì, Novembre 21, 2024

Trent’anni dalle Notti Magiche

Da Leggere

Massimo Basurto
Massimo Basurto
Avvocato/ Responsabile Associazione Arbitri

Oggi 8 giugno ricorre il trentennale del Campionato mondiale di calcio 1990 giocato in Italia.

Era la quattordicesima edizione della più importante kermess dell’ italica pelotas .

Le aspettative di una intera popolazione erano altissime: giocavano in casa, la squadra era fortissima, la concorrenza non imbattibile.

In fondo c’era stato solo uno sfortunato mondiale di mezzo rispetto a quella che io considero la vittoria in assoluto più bella per la nostra Italia, il mondiale in Spagna del 1982 che ci laureò campioni del mondo, il mondiale di Rossi con alla guida di Bearzot.

Giugno 1990, l’anno delle “Notti magiche” sigla di quel mondiale, scritta da Giorgio Moroder per la voce di Edoardo Bennato e Gianna Nannini “…  notti magiche….inseguendo un goal, sotto il cielo di un’estate italiana…”.

Il miglior giocatore di quella competizione Salvatore Schillaci, affettuosamente Totò, il nostro allenatore il compianto Azelio Vicini.

E fu proprio alla partita di esordio dell’Italia nello Stadio Olimpico di Roma gremito in ogni posto, contro l’Austria, che il popolo italiano conobbe ed amò Salvatore Schillaci. Si era sullo 0-0 ad un quarto d’ora dalla fine della partita, Schillaci era riserva ed entrò al posto di Carnevale e segnò dopo appena quattro minuti la rete della vittoria.

Fu l’apoteosi, gli occhioni spalancati di Totò Schillaci che correva esultando per tutto il terreno di gioco, restano l’immagine più bella ancora impressa nel ricordo popolare, esattamente come l’immagine della irrefrenabile gioia di Marco Tardelli nella finale contro la Germania del 1982.

L’Italia tornò in campo il 14 giugno, sempre a Roma, opposta agli Stati Uniti e vinse con fatica grazie ad una rete del Principe Giannini, dopo che Vialli aveva tirato sul palo un calcio di rigore. Ma eravamo già qualificati al turno successivo.

E così nel terzo incontro disputato sempre all’Olimpico, il nostro Stadio portafortuna, battemmo la Cecoslovacchia .  Aprì le marcature Schillaci e raddoppiò Baggio.

Il momento magico di Totò continuò agli ottavi di finale quando, grazie ad un suo goal ed a una rete di Serena, superammo, sempre a Roma, l’Uruguay.

Eravamo ai quarti di finale, la realizzazione del sogno si avvicinava.

L’ Italia giocava contro il sorprendente Eire e dopo poco più di mezz’ora una magia del solito Schillaci la portò in vantaggio ; il risultato non cambiò, eravamo in semifinale .

Le partite delle semifinali erano Italia-Argentina e Germania-Inghilterra.

Ci trovammo ad affrontare l’Argentina non più a Roma ma a Napoli, dove Maradona era un idolo incontrastato.

Ed ecco che dopo appena diciassette minuti gli occhioni sbarrati di Totò scorazzavano per tutto il campo dopo la rete del vantaggio.

Ma succede l’imponderabile: a pochi minuti dalla fine un infortunio in uscita del nostro portierone Zenga, per non dire una vera e propria “papera”, consentì a Caniggia, altro argentino che giocava in Italia, di pareggiare .

E poi l’amara lotteria dei calci di rigore. Quella stessa drammatica sequenza che nel successivo 2006 in Germania ci permise di diventare per la quarta volta campioni del mondo, ci riservò, invece un epilogo tristissimo: gli argentini realizzarono tutti i rigori, per l’Italia dal dischetto fallirono Donadoni e Serena. Purtroppo  esclusi dalla finale .

Quei Mondiali furono vinti di misura dalla Germania contro l’Argentina e noi, battendo l’Inghilterra raggiungemmo il terzo posto.

Comunque le indimenticabili notti magiche resteranno nel cuore di chi vive autenticamente questa passione e si sente per davvero comunità, almeno ogni quattro anni nella vita.

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