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domenica, Ottobre 13, 2024

Riflessioni d’agosto

Da Leggere

Francesco Rizzo
Francesco Rizzo
Chef internazionale

Aspettavo agosto tutto l’anno da bambino.

La sensazione che valesse la pena vivere un anno intero aspettando agosto per rotolarsi nel bagnasciuga con mio fratello, con i miei cugini. La sensazione che la vita vera fosse quella di agosto. Da adulto, poi, ti accorgi che vivere agosto, forse, non è così bello. Ora agosto sembra essere solo un mese di promesse non mantenute, la dimostrazione che la vita ti ha tradito perché quello che ti aspettavi non è mai arrivato. Agosto è come una generazione che credeva di poter vivere meglio di quella dei propri genitori e, invece, vive peggio, il mese in cui riuscivi a prendere tutto ciò che di bello concepivi, ma ora non più. La vita ci ha portato a capire che agosto è un mese come un altro.

Cosa ci ha fatto cambiare l’idea di questo mese non di solo spiagge, ferie, notte di San Lorenzo concerti, sagre, feste patronali?

 Se ci fermiamo un attimo a pensare e ci portiamo indietro nel tempo, il periodo agostano della nostra storia, che possiamo raccontare ai nostri giovani, è fatto di date da ricordare, non tutte belle.

Cosi, oltre alla notte di San LorenzoFerragosto ricordiamo anche, il sabato del 2 Agosto 1980, data in cui fu commesso l’atroce attentato alla stazione ferroviaria di BolognaCentrale, il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, nel quale persero la vita  85 persone. O il lunedì del 6 Agosto e il mercoledì del  9 Agosto  del 1945, quando le  due città Giapponesi di Hiroshima e Nagasaki furono attaccate dagli Stati Uniti d’America segnando l’epilogo del conflitto della seconda Guerra mondiale, con oltre 200.000 vittime quasi tutte civili. Per la gravità dei danni diretti e indiretti causati dagli ordigni nucleari e per le implicazioni etiche derivate dall’utilizzo di un’arma di distruzione di massa si è trattato del primo e unico utilizzo in Guerra di tale armi.

Il mercoledì dell’8 agosto 1956 una delle più gravi tragedie minerarie della storia si verificò proprio in quel giorno nella miniera di carbone di Bois du Cazier (appena fuori la cittadina belga di Marcinelle) dove si sviluppò un incendio che causò una strage. 262 Minatori morirono per le ustioni, il fumo, i gas tossici. 136 erano italiani. In ricordo della tragedia, oggi la miniera Bois duCazier è patrimonio dell’UNESCO.

Allora fermiamoci e proviamo a immaginare:

Se tu fossi nato nel 1900, all’età di14 anni avresti vissuto la I Guerra Mondiale che sarebbe finita quando ne avevi 18 causando la morte di 22 milioni di persone. 

Subito dopo apparve una pandemia globale, la ‘Spagnola’, che uccise 50 milioni di persone.  E tu sei ancora vivo all’età di 20 anni.

A 29 anni sei sopravvissuto alla crisi globale economica che fu l’inizio del collasso della Borsa di New York, causando inflazione, disoccupazione e fame.

Quando avresti avuto 33 anni i nazisti vennero al potere.

Invece quando ne avresti avuti 39, la II Guerra mondiale cominciò e fin quando tu ne avresti avuti 46, con 60 milioni di morti.

Nell’Olocausto 6 milioni di persone morirono.

Quando ne avresti avuti 52 la Guerra in Korea cominciò. Mentre quando ne avresti avuti  64 cominciò la guerra in Vietnam che finì quando ne avevi 75. Un figlio nato nel 1985 pensa che i suoi nonni non abbiano idea quanto sia difficile la vita al giorno d’oggi, nonostante siano sopravvissuti a diverse guerre e catastrofi. 

Oggi abbiamo ogni genere di comodità, ma ci lamentiamo, di dover indossare la mascherina. Ci lamentiamo per essere stati rinchiusi in casa, dove non è mancato cibo, elettricità, acqua, wi-fi  e persino Netflix. Niente di tutto questo esisteva allora, ma l’umanità è sopravvissuta a queste  circostanze senza perdere la gioia di vivere.   Piccoli cambiamenti nelle nostre prospettive possono generare miracoli. 

Dovremmo essere contenti di essere ancora vivi e dovremmo fare il possibile per proteggerci l’un l’altro.

Le foto sono state scattate da Francesco Rizzo nel viaggio in Giappone nell’Ottobre 2019 a Hiroshima. Da esse si può vedere l’edificio bombardato, che al tempo era una banca, visto da due differenti prospettive. Infine, il museo della pace che conserva gli scempi causati dalla bomba atomica.

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