Il sapore della fede. L’ apporto patristico e le sfide ~promesse del nostro tempo è il titolo dell’ultima pubblicazione di Manca Luigi, Edizioni VIVEREIN 2023 (pp.214).
L’autore, vicario generale della Diocesi di Lecce, ha insegnato Patrologia fino al 2019 presso la Facoltà Teologica Pugliese, Direttore sino al 2020 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano “Don Tonino Bello”, dove è ancora docente di Patrologia.
Numerose le pubblicazioni tra cui ricordiamo Sono diventato una gigantesca domanda. Colloquio con Agostino del 2017.
I Padri della Chiesa hanno avuto un ruolo fondamentale nel ‘processo di ricevere-trasmettere la fede’,
nell’ incontro con la cultura del tempo. «Don Gigi Manca– come vuole farsi chiamare dagli amici, anche se oggi è Vicario Generale della Diocesi di Lecce -, afferma P. Domenico Marafioti nella presentazione al testo, – ha dedicato la vita allo studio dei Padri, convinto di trovare nelle loro opere nutrimento per la propria vita umana e spirituale, e suggerimenti preziosi per il ministero sacerdotale e pastorale».
Un lavoro approfondito, competente, attuale in cui il lettore «non troverà le discussioni sui tanti problemi che attraversano l’epoca patristica (…). Troverà invece quegli elementi spirituali e pastorali che l’Autore ha messo in evidenza nel suo insegnamento e hanno accompagnato la sua riflessione, illuminando la sua azione pastorale. Leggendo queste pagine s’incontrano i Padri vivi. Quello che dicono non sembra scritto secoli fa, ma piuttosto ai giorni nostri, perché toccano problemi che riguardano la vita cristiana di ogni tempo», precisa Marafioti, Preside emerito della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale.
«Il presente volume è una specie di verifica che ha come destinatario soprattutto il sottoscritto – precisa nell’Introduzione l’autore Luigi Manca – il quale desidera constatare fino a che punto la propria formazione patristica ha influito sulla visione della Chiesa, di pastorale e sul suo personale agire di credente e di prete». Aggiunge l’Autore: «Vi è però un’altra motivazione che giustifica il presente scritto e va cercata non nell’ambizione di aprire a me stesso e forse a qualche lettore ulteriori squarci di conoscenza nel mondo del cristianesimo antico (…) nel senso del dovere di restituire un tesoro che non può rimanere rinchiuso nei recinti della cultura specialistica e delle realtà accademiche».
Il testo si suddivide in
due parti. Nella prima parte dal titolo L’apporto
patristico significativa è la scelta di presentare il commento patristico
al testo di Gv 21,15-17 in cui affida a Pietro
il compito di pascere le sue pecorelle, «così
l’A. – sottolinea P. Domenico Marafioti sj – ha la possibilità di mettere in evidenza il valore dell’amore verso
Cristo nel ministero pastorale, per evitare qualsiasi deriva manageriale e
funzionale». Affronta poi temi rilevanti ai nostri giorni attraverso S. Ignazio di Antiochia, San Giustino,
il De Oratione di Origene, La Lettera a Diogneto, S.
Giovanni Crisostomo e S. Agostino.
Nella seconda parte, Sfide-promesse del
nostro tempo, la riflessione si sviluppa sulla linea dell’insegnamento dei
Pontefici recenti nei quali l’autore «riscopre
una grande consonanza coi Padri antichi, testimoni della stessa fede.
D’importanza cruciale è il problema educativo: come trasmettere la fede alle
nuove generazioni», attratte dal “fascino del nulla”, evidenziatosi
particolarmente nel postpandemia in cui si è «preso atto che in tanti battezzati la vita cristiana non era che
un’assuefazione alla prassi sacramentale». Approfondimento di temi attuali anche nelle
considerazioni sulle encicliche Lumen
Fidei e Fratelli tutti.
Nella Chiesa di oggi si verificano situazioni molto simili alla Chiesa dei
primi secoli: non si tratta, come allora di formulare l’annuncio, ma di
ri-proporre l’annuncio riconoscendo, sottolinea Mons, Manca «il primato della fede, l’impegno e la
passione di una pastorale intesa come semina, come cura, persona per persona,
situazione per situazione».