In questo periodo in cui ci si appresta a vivere in diversi comuni le elezioni comunali, mi sovviene Zygmunt Bauman, sostenitore della società liquida.
Tutti i nostri rapporti ormai si sono liquefatti, vuoi un modello occidentale adottato a partire dalla distruzione del muro di Berlino che ha portato di fatto una scissione se non fisica ma concettuale, quasi metafisica.
L’Occidente ha assunto come modello quello consumista, utilitaristico in cui innanzi alle innumerevoli promesse vi è come oggetto non un prodotto, ma la persona. La persona che viene “utilizzata” solo a proprio piacimento. È necessario attuare quello che già Kant sosteneva una rivoluzione copernicana, in cui ribadire dove si colloca il soggetto e dove l’oggetto.
Il bene comune cui ci si appresta a votare, se davvero è così, chiama lo zoon politicon, direbbe Aristotele, a compiere appieno la sua essenza. Mi chiedo davvero è questa la politica oggi o piuttosto il cercare di sistemare un territorio non a servizio della persona, ma a servizio della propria amministrazione? Il bene comune, la politica dovrebbe mirare a garantire il benessere dei cittadini, che vada al di là di ogni puro concettualismo utilitaristico. Essere al servizio del cittadino non vuol dire farlo divenire oggetto di un bene più grande, il cittadino non dev’essere il male minore per un bene maggiore, bensì deve essere il bene maggiore da tutelare. L’ennesima volta che ci si appresta a questo diritto possa davvero essere motivo di riscoperta dello zoon politicon.
Buona zoe politica a tutti!