11.2 C
Lecce
venerdì, Ottobre 31, 2025

Spreco alimentare, allarme sociale

Da Leggere

Si registra in Italia lo spreco alimentare: a casa si passa da 75 grammi di cibo buttato ogni giorno a testa nel 2023, a quasi 81 grammi nel 2024, in pratica oltre mezzo chilo (566,3 grammi).

Si tratta dell’8,05% di spreco in più rispetto a un anno fa, per un costo l’anno a famiglia di 290 euro e di 126 euro pro capite.

È la fotografia che emerge dal Rapporto ‘Il caso Italia’ dell’Osservatorio Waste Watcher International, in vista dell’undicesima Giornata nazionale di Prevenzione in programma lunedì 5 febbraio.

 Si scopre che si spreca di più nelle città e nei grandi Comuni (+ 8%) e meno nei piccoli centri e a buttare più cibo sono le famiglie senza figli (+ 3%) e i consumatori a basso potere d’acquisto (+17%); un fenomeno più accentuato al Sud (+ 4% rispetto alla media nazionale) e meno a Nord (- 6%). Conti alla mano lo spreco complessivo di cibo in Italia vale oltre 13 miliardi: un dato vertiginoso che include quello domestico, che incide per quasi 7,5 miliardi, quello nella distribuzione di quasi 4 miliardi, oltre allo spreco in campo e nell’industria, molto più contenuto.

Ma la questione dello spreco di cibo è legata all’allarme sociale: chi si dichiara ‘povero’ mangia peggio e spreca di più (+17%). L’effetto prolungato dell’inflazione abbassa, infatti, il potere d’acquisto e indirizza verso cibo di peggiore qualità e più facilmente deteriorabile; 1 consumatore su 2 cerca cibo a ridosso di scadenza per risparmiare, il 41% sceglie il discount a scapito del negozio, il 77% ha intaccato i risparmi per fare fronte al costo della vita, il 28% ha tagliato ulteriormente il budget per la spesa alimentare. 

SourceANSA.IT

Ultime News

In morte di un orologio

  Prendo in prestito il calzante titolo di un articolo di E. Alvino che, dopo averlo pubblicato (1937), lo ripropose...