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sabato, Luglio 27, 2024

Test di Medicina o Maturità?

Da Leggere

Concentrarsi sull’esame di Maturità o puntare sul test di Medicina? Questo il dilemma di fronte al quale sono posti i maturandi che aspirano al camice bianco. Archiviato l’esperimento del test online TOLC MED dopo un solo anno, il Ministero guidato da Anna Maria Bernini, ha infatti optato per un ritorno al passato: si torna alla prova cartacea nazionale, benché rimanga la possibilità di svolgerla due volte conservando il miglior punteggio conseguito.

Alla base, ma non solo, di questa decisione, una stroncatura del Tar che ha costretto a rivedere i programmi: così l’appuntamento inizialmente previsto ad aprile è slittato a fine maggio, a un mese dall’esame di Maturità. A questo punto le date del test d’ingresso di Medicina e Chirurgia – 28 maggio e 30 luglio– sono finite per diventare, per gli aspiranti camici bianchi, quasi una morsa attorno alla data dell’esame di Stato fissata per il 19 giugno

Come conciliare quindi la tanto temuta Maturità con la preparazione al test? Il portale specializzato Skuola.net lo ha chiesto a Luca De Simone, Tutor di Ripetizioni.it, il primo sito per le ripetizioni online e in presenza in Italia.

La preparazione della Maturità e del test di Medicina rischiano di sovrapporsi Come fare a conciliare lo studio e gestire la pressione per i due appuntamenti?

“Sono perfettamente consapevole che la prospettiva di avere due date così rilevanti non sia affatto gradevole per gli studenti. Però si può guardare anche al lato positivo. In vista degli studi universitari la capacità di gestire temporalmente e mentalmente più sfide in un lasso di tempo relativamente breve è cruciale. In tal senso la chiave è principale è senza dubbio l’organizzazione. Organizzare un planning e fissare una tabella di marcia ben precisa può essere un ottimo incentivo, dato che comporterebbe il raggiungimento di tanti piccoli traguardi. Senza dimenticare però di tenere conto di eventuali imprevisti per strada, studiando un piano alternativo ed evitare di farsi prendere dal panico nel caso in cui essi dovessero presentarsi sconvolgendo la tabella di marcia creata”.

Novità rispetto all’anno scorso è che il questionario conterrà quesiti estratti da un database pubblico di almeno 3.500 domande pubblicato almeno 20 giorni prima delle prove. Come consigli di usare questo database per esercitarsi sui quiz?

“Col rischio di diventare eccessivamente ovvio, ma allenare la memoria è a dir poco fondamentale. Non è però l’unico motivo per cui studiare approfonditamente il database. Difatti avere una mente allenata alla visualizzazione delle domande che saranno presenti nel test può aiutare il candidato a capire come vengono articolate le domande e le relative risposte. E ciò può essere estremamente utile da affiancare ad una buona preparazione teorica”.

Si torna al precedente mix di materie, e riappare la sezione di ragionamento logico, slegata da quella di matematica. Consigli per affrontare i 5 quesiti di questa parte del questionario?

“Il ragionamento logico sa essere davvero spinoso per molti candidati. I primi consigli che mi permetto di dare sono quelli più ovvi, ovvero non sottovalutare lo studio del ragionamento logico in genere e familiarizzare con concetti come ad esempio il sillogismo. Inoltre molti studenti per allenarsi svolgono (giustamente aggiungerei) quiz degli anni precedenti. Ciò però è un’arma a doppio taglio perché, sebbene sia rilevante allenarsi, ciò rischia di influire negativamente sull’umore dello studente stesso nel caso in cui ci dovessero essere difficoltà data la già citata difficoltà. In tal senso il mio consiglio è abituarsi lentamente ad essi, anche a costo di concentrarsi molto su un singolo quesito al fine di captarlo completamente e solo successivamente preoccuparsi della rapidità nello svolgimento. Un ulteriore consiglio generale che do è quello di non dare mai nulla per scontato in quesiti come quelli. Se A implica B, spesso e B non implica A.”

A differenza dello scorso anno, non si avrà un tempo prestabilito per completare le varie sezioni, ma si avranno 100 minuti complessivi per risolvere 60 domande. Come gestire il tempo a disposizione?

“Con questa modalità tradizionale il rischio principale è quello di “annegare” nel mare di domande che vengono fatte, con conseguente perdita di tempo preziosissimo. Per gestire al meglio il tempo la procedura migliore è quella di sfogliare la prima volta velocemente le domande, rispondendo subito a quelle di cui si conosce subito la risposta. In tal modo ci sono già dei punti in cassaforte ed il tempo risparmiato può essere dedicato ai quesiti più ardui. Inoltre visualizzando tutte le domande subito si riesce ad avere già un riferimento, una sorta di bussola che a tratti anche inconsapevolmente può guidare lo svolgimento.”

Si torna alla modalità cartacea: questo influisce o no sulle strategie da utilizzare per completare il questionario?

“Secondo me no. Essendo un quiz a scelta multipla, l’obiettivo resta quello di scegliere quella che si ritiene l’alternativa corretta tra le opzioni di risposta fornite. Ed in fin dei conti, fare questa cosa con una penna o con un mouse ha un impatto davvero trascurabile contando l’importanza del contesto generale.”

Veniamo ora al metodo di studio: consiglieresti di dare priorità allo studio della teoria o di concentrarsi sulla pratica? 

Le conoscenze generali sono ovviamente la base su cui contare di più in assoluto. Però quello che si avrà davanti è un test che premia molto resistenza alla pressione, freddezza e velocità di esecuzione. E queste sono qualità che vengono affinate solamente con l’allenamento piuttosto che con uno studio, per citare Leopardi, ‘matto e disperatissimo”

Quali sono gli errori più frequenti da parte dei candidati?

“L’errore più comune è quello di partire troppo in fretta, per poi “annegare” nel mare di domande. Un altro errore è quello di pretendere da sé stessi di sapere immediatamente la risposta corretta, andando poi in ansia quando non si sa. Però ci sono anche altri modi di arrivarci, come ad esempio la tecnica dell’esclusione oppure ragionandoci un attimo su. La difficoltà maggiore per i candidati sia mantenere i nervi saldi, anche se è davvero davvero difficile riuscirci dato quanto c’è in gioco.”

Capita spesso di non sentirsi sicuri in merito a una risposta data: cosa fare in questi casi? Tentare la sorte può essere un’opzione?

Data la penalità sulle risposte errate, bisognerebbe evitare di rispondere, a meno che non si sia certi della propria risposta. Ma non è una regola universale. Ad esempio, sei sicuro al 90% della risposta che stai dando, direi che effettivamente vale la pena tentare. Ma anche qui, è una decisione da lasciare allo studente, nel momento dove prendere questa decisione.  Oltre a tutto ciò, è importante evitare di intestardirsi sulle domande che io chiamo ‘mangiatempo’, ovvero quelle domande apparentemente semplici ma che in realtà ti proiettano in una condizione di indecisione totale non facendoti realizzare che è passato tanto tempo. I minuti a disposizione non sono molti e vanno usati saggiamente. Meglio una domanda lasciata senza risposta, se magari porta a due risposte corrette”.

I quiz a risposta multipla nascondono sempre diversi tranelli: come riconoscerli?

 “Ci  sono due modi per riconoscere i trabocchetti. Il primo è quello di allenarsi con i test di anni precedenti, in modo che il giorno del concorso si arrivi già preparati. Durante la prova , per quanto possibile, mantenere i nervi saldi. I trabocchetti si nutrono dell’ansia e della fretta”

Anche quest’anno gli studenti avranno due tentativi a disposizione: quanto è importante sfruttare al massimo la seconda chance?

“Avendo già fatto un tentativo, bisogna essere consapevoli di avere un’altra chance, e usarla per diminuire il più possibile ansia e tensione in sede di test, al fine di ridurre gli errori.” (Ansa)

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