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martedì, Ottobre 15, 2024

Ballano il ‘Gioca Jouer’ durante una sessione di autopsia. Il video che fa discutere e scatena una bufera social

AdnKronos - Alcuni medici legali si sono dissociati annunciando di voler chiedere provvedimenti disciplinari da parte del ministro della Salute, Orazio Schillaci -

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Medici legali che ballano e cantano davanti un cadavere. Una sessione sopra le righe di ‘Live Autopsy’ si è consumata durante un corso di formazione della Società italiana di medicina legale. La canzone? ‘Gioca Jouer’ di Claudio Cecchetto.

Il video ormai diventato virale ha fatto scoppiare la bufera sui social. Alcuni medici legali si sono subito dissociati, hanno chiesto spiegazioni e annunciato di voler chiedere provvedimenti disciplinari da parte del ministro della Salute, Orazio Schillaci e del presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli. Il ballo dei medici legali che durante un’autopsia, a un corso di formazione, danzavano davanti al cadavere “è un comportamento disdicevole anche se fatto all’estero. Ma ci sono colleghi italiani coinvolti. Nessuno si immaginerebbe di ballare in un’aula didattica o autoptica. Credo che la professione meriti rispetto e ci voglia anche rispetto nei confronti dei cadaveri. Dal parte degli Ordini dei medici ci sarà una valutazione deontologia sul comportamento dei professionisti coinvolti“, dice Anelli all’Adnkronos.

Il comportamento ripreso nel video è riprovevole ed estraneo alla cultura medico legale. Le autopsie, al pari degli interventi chirurgici, sono realizzati da specialisti del settore e il comportamento deontologico dei medici legali italiani è da sempre improntato al massimo rispetto della dignità del cadavere e dei parenti“, afferma in una nota Francesco Introna, presidente della Società italiana di medicina legale (Simla).

Ci preme precisare – aggiunge il presidente Simla – che il corso a cui si fa riferimento non è stato organizzato né patrocinato dalla Società italiana di medicina legale. Si trattava di un’esercitazione didattica svolta all’estero e non di un’autopsia giudiziaria“. I corsi di formazione ufficiale di Simla sono organizzati esclusivamente sul territorio nazionale, mentre “l’esercitazione ripresa nel video si è svolta all’estero”, puntualizza la società scientifica.

Abbiamo appreso queste notizie questa mattina dai mediasottolinea Franco Marozzi, vicepresidente e responsabile comunicazione della Simla – e non solo esprimiamo il nostro dissenso, ma oggi stesso prenderemo posizioni ufficiali. Oggi tutto il direttivo Simla è a Roma per la Consensus Conference relativa alla valutazione medico-legale delle menomazioni all’integrità psico-fisica comprese tra 10 e 100 punti di invalidità permanente, e approfitteremo di questa singolare coincidenza per affrontare la questione“.

La difesa del professore: “Video diffuso illegalmente”

Apprendo con sconcerto dagli organi di stampa della diffusione illegale di un video effettuato durante una esercitazione anatomica all’estero e che fa riferimento impropriamente ai lavori preparatori di una sessione del Convegno nazionale della Società italiana di medicina legale dal titolo ‘Live autopsy’ e della cui sessione sono responsabile. A differenza di quanto erroneamente riportato, il video, illegalmente diffuso, è stato realizzato in una pausa di una esercitazione anatomica all’estero su corpi donati a fini di studio e formazione e quindi assolutamente avulso dal contesto professionale medico legale. Non era una autopsia giudiziaria né un riscontro diagnostico“. Lo chiarisce Cristoforo Pomara, professore ordinario di Medicina legale dell’università di Catania, che affida a ‘Cataniatoday’ la sua posizione sul caso. Il video in cui i medici ballano il ‘Gioca Jouer’, diventato virale, “riprende un momento distensivo comunque necessario a stemperare la tensione derivante dalle delicatissime attività formative che si stavano svolgendo“, afferma il docente che annuncia azioni legali.

“Mai, lo ribadisco a nome mio e di tutti i presenti – assicura – c’è stata la volontà da parte di alcuno di noi di mancare di rispetto. Quel rispetto che invece è mancato a chi ha diffuso il video in spregio ad ogni principio di riservatezza e che per questo dovrà rendere conto innanzi al l’autorità giudiziaria e, ove si tratti di un medico o di un accademico, anche agli organi disciplinari competenti. A tal fine ho dato specifico mandato al mio avvocato”, informa Pomara.

Durante il corso “si è lavorato per una settimana a tecniche di dissezione difficilissime – sottolinea – anche più di 12 ore al giorno dalla mattina alla sera tardi in sala anatomica per sfruttare al massimo il tempo previsto per le attività. Tali sforzi non possono essere mortificati da pochi secondi di un video”, che è stato “realizzato in una pausa necessaria, lo ribadisco, da un punto di vista didattico, dopo 7 ore di sezioni anatomiche difficilissime che hanno richiesto una concentrazione enorme. Non voglio tergiversare e non posso che scusarmi a nome mio e di tutti i presenti – ripete Pomara – non tanto per l’accaduto, ma per il fatto che lo stesso sia stato diffuso illegalmente e dato in pasto ai social e ai media in maniera tale da potere ingenerare forse qualche turbamento”.

 

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