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venerdì, Settembre 13, 2024

Inter – Lecce. Problemi di Testa

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Tonio Rollo
Tonio Rollo
Docente di religione cattolica responsabile della pastorale scolastica della diocesi di Lecce

Ancora non ci siamo, anche perché all’Inter piace vincere facile. Dopo appena cinque minuti è Darmian che di contro balzo segna il goal del 1 a 0. Una partita cominciata male per il Lecce e conclusasi sullo stesso andamento lento.

Il Lecce è sceso sul campo di San Siro, o come dicon oggi, sul Meazza con la volontà di archiviare immediatamente la schiaffeggiata subita in casa dall’Atalanta. Dall’altra parte lo aspettava un Inter che voleva dimostrare ai propri tifosi di esser degna della sua seconda stella, dopo il pari con il Genoa. E la partita si mette subito in discesa per la squadra milanese. Dalla sinistra il solito cross del solito Di Marco, al centro salta Taremi in mezzo a tre difensori del Lecce e la palla arriva a Darmian solo che scavalca di testa Falcone. Nel complesso identico goal a quelli presi contro la squadra bergamasca. Da parte della difesa anche questa volta la medesima difficoltà a proteggere la propria porta. Il Lecce ha proprio un problema di testa. Tanto che quando non riesce a fermare gli attaccanti con le buone lo fa ricorrendo al placcaggio, come nel caso dell’episodio che ha portato al 2 a 0. Solito cross in area, questa volta di Barella, e per evitare il colpo di testa di Thuram, Kaspar al posto di puntare occhio e corpo sul pallone pensa bene di guardare e tirare giù l’attaccante nerazzurro. Poi ci pensa Calhanoglu a continuare la sua serie positiva dal dischetto (diciassettesima rete consecutiva, un record).

E il Lecce? In alcune occasioni è riuscita a salvarsi, perché il risultato poteva essere un po’ più pesante, ma soprattutto non riuscito a impegnare seriamente Sommer, se non con qualche tiro telefonato alla fine con il subentrato Berisha. Nel corso dell’incontro Krstovic ha sofferto di solitudine e unica consolazione lo scambio di sguardi con Acerbi. Banda, titolare dal primo minuto, ha corso in lungo e in largo, ma… nulla. Ieri la giovin-promessa Dorgu è sembrata fuori luogo, nel senso letterale dell’espressione.

Non è certo con l’Inter che il Lecce deve sperare di trovare i punti salvezza, ci può stare la sconfitta, nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria, anche se in tanti avrebbero preferito essere al posto del Parma contro il Milan, ma quello che è pesato di più è stato proprio vedere i risultati delle altre partite degli anticipi.

Al Lecce serve colmare subito le lacune interne: difesa, collegamenti tra i reparti e l’efficacia dei pungiglioni di offesa. Per festeggiare la terza salvezza consecutiva è bene mettere da parte l’adagio: Mi tocca perdere facile!

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