di Luca Santoro
Oggi si celebra il Venerdì Santo, uno dei momenti più solenni della Settimana Santa, che precede la Pasqua cristiana. In questa giornata, i fedeli commemorano la Passione e la Crocifissione di Gesù Cristo, il cuore del messaggio cristiano di redenzione e amore.
Il Venerdì Santo non è semplicemente una ricorrenza religiosa: è un giorno di profondo raccoglimento, contrassegnato dal silenzio, dalla meditazione e dal digiuno. In molte chiese, le campane tacciono, gli altari restano spogli e le celebrazioni liturgiche assumono un tono austero, quasi sospeso. La Chiesa cattolica, infatti, non celebra l’Eucaristia in questo giorno, ma propone la Liturgia della Passione, con la lettura del Vangelo secondo Giovanni, l’adorazione della Croce e la comunione con il pane consacrato il giorno precedente.
Questa ricorrenza è tradizionalmente accompagnata da processioni suggestive e cariche di simbolismo, come quella di Melendugno alle ore 20:30 che percorrerà le vie del paese. Le confraternite, vestite con abiti rituali, sfilano per le vie cittadine portando statue del Cristo morto e della Vergine Addolorata, spesso accompagnate da canti e musiche antiche.
Anche nelle famiglie, il Venerdì Santo conserva un tono sobrio. È usanza osservare un giorno di digiuno e astinenza dalla carne, in segno di penitenza. In molte case si spengono le televisioni e si evita ogni tipo di distrazione, per vivere con consapevolezza il mistero della Croce.
Il messaggio del Venerdì Santo, infine, non è solo dolore. È anche speranza: è il passaggio necessario prima della luce della Risurrezione. Per i credenti, è l’occasione per riscoprire il significato più profondo della propria fede. Per tutti, credenti o meno, può essere un invito alla riflessione, alla compassione e alla solidarietà.