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domenica, Marzo 9, 2025

Lecce – Milan. La paura di vincere

Da Leggere

Tonio Rollo
Tonio Rollo
Docente di religione cattolica responsabile della pastorale scolastica della diocesi di Lecce

Una partita: due tempi, cioè due partite. In una il Lecce si difende, si apre e segna; la seconda il Lecce si difende, si chiude e si trincera e perde. Perde non con un grande Milan, ma con una squadra che ha una storia nel passato, tante storiacce nel presente e alcune storielle per il futuro.

Il Via del Mare ha accolto la squadra ambrosiana che è andata subito all’attacco e in appena pochi secondi è andata in goal. Ma goal nullo per fuorigioco. E tutto sembra che per la squadra di casa si stia preparando una serataccia. E invece… Invece il Lecce si sa difendere e si difende con tutti i suoi uomini. Tanto che spesso e volentieri a finire nel taccuino dei migliori difensori finisce Pierotti. Tra una difesa e l’altra la squadra di casa riesce perfino a contrattaccare e segnare con un tiro dal limite di Krstovic. Nel frattempo, il settore ospite, che si è presentato a metà con uno striscione di chiara contestazione alla proprietà, comincia il suo mantra: “Vattene!”. Un mantra che l’orgoglio antiamericano (la società, ndr) li porterà a continuare a cantarlo non solo durante tutta la partita, ma perfino al posto dell’esultanza per i goal piovuti nel secondo tempo.

E che pioggia di goal è caduta sulla testa di un Lecce difensivista nell’OK Corral del secondo tempo. Il Milan ha attacca, ma dopo un quarto d’ora arriva la doppietta leccese con il solito Krstovic, anche se è giusto attribuire il goal a tutta la squadra. Secondo tempo che si era aperto con l’ingresso in campo di Rafa Leao e subito dopo il secondo goal leccese con l’ingresso di Joao Felix e Abraham. Conceiçao cambia tattica e gioco e i risultati si vedono subito. Nell arco di una decina di minuti il Milan segna una prima volta con un flipper in area salentina e Gallo concede il primo goal. Dopo quattro minuti, è la volta di Baschirotto che fa fallo in area su Pulisic, che poi realizza su rigore. Ed è ancora il giocatore croato che sigla il sorpasso rossonero spingendo in porta la palla crossata in area da Rafa Leao.

Il Lecce si è talmente preoccupato di vincere che alla fine ha perso con un Milan non trascendentale. Ed è proprio questo che crea più rammarico. La squadra lombarda vista in campo non è sembrata proprio una squadra “top”, eppure ha vinto. Il peso delle voci di esonero e del clima all’interno del pianeta Milan hanno pesato molto. Incomprensibile vedere fuori dalla formazione iniziale Rafa Leao e Joao Felix, che poi hanno cambiato la partita. Prova che qualcosa non va tra giocatori e anche con questo mister. Se poi si aggiunge la costante contestazione della tifoseria il quadro è completo. C’è poco da essere… Allegri!

Per quanto riguarda il Lecce le note positive possono essere sia il fatto che ha tenuto testa per quasi un’ora al Milan e che sia riuscita a fare due goal in casa. Quest’anno lo aveva fatto solo a dicembre con il Monza e a settembre con quel disgraziato 2 a 2 con il Parma.

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