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giovedì, Luglio 3, 2025

Nardò fa scuola: prima in Puglia e poi in altre 10 regioni l’ordinanza anticaldo diventa legge

Da Leggere

Le ordinanze emanate da Lazio, Calabria, Toscana, Sicilia e altre Regioni fermano il lavoro nelle ore più calde, adottando il sistema Worklimate e un impianto normativo riconducibile alla mia ordinanza del 2016, poi confermata negli anni successivi, sempre con una direzione chiara: proteggere la salute dei lavoratori. Oggi però serve un intervento unitario. È tempo che il modello Nardò diventi norma nazionale”. Così il sindaco Pippi Mellone, commentando la questione nazionale dell’allerta caldo e le misure che le Regioni stanno prendendo a tutela dei cittadini e dei lavoratori.

Nel 2016, quando vietammo il lavoro nei campi durante le ore torride – spiega ancora il primo cittadino – l’opposizione commentò con ilarità, alcuni imprenditori fecero ricorso, qualcuno parlò di provocazione. Ma quella che poteva sembrare una forzatura era, in realtà, una scelta di civiltà e buon senso. Dopo nove anni quel provvedimento è diventato legge regionale in Puglia e riferimento per altre nove Regioni. Avevamo visto giusto. Il nostro modello – basato su dati scientifici e sull’uso del sistema Worklimate (INAIL – CNR), applicato fin nel 2021 – ha anticipato i tempi. Non si può più reagire all’emergenza: il caldo uccide. Servono strumenti stabili, trasparenti, validi per tutti. Regole semplici che tutelino i lavoratori e sostengano le imprese oneste.
Anche nell’accoglienza dei lavoratori stagionali – continua – siamo stati pionieri. La foresteria Boncuri, aperta nel 2017, è stato il primo esempio strutturato di ospitalità per lavoratori stagionali. Oggi lo Stato finanzia gli “staff housing”, segno che quel modello può essere utile anche al turismo e ad altre attività. Questo è governare: agire mentre altri parlano.
Essere dalla parte delle persone non è lotta ideologica, è rispetto. I lavoratori non sono strumenti o tessere, ma persone che meritano dignità. Come ci insegnò Olivetti, le imprese che investono nel benessere dei propri collaboratori sono il motore della nostra economia. Vanno sostenute, non ostacolate. Per questo serve una legge nazionale. Chiara, stabile, uguale per tutti. Una norma che unisca l’Italia, premi chi rispetta le regole e protegga chi lavora. Da Nord a Sud, l’Italia può ripartire dal modello Nardò”.

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