Carlo Vincenzo Greco, di Lecce, si colloca «tra gli esponenti della letteratura localistica che più possono ambire di fregiarsi del riconoscimento poetico», così come dalla delineazione del ritratto biografico di Gianni Persano. Due le note particolari: semplicità semantica accompagnata da una intensa espressività poetica. E di lui dice ancora: «Carlo Vincenzo Greco è uguale solo a se stesso» e sebbene uomo di vasta cultura, «è soltanto l’intimità del suo “io” […] a sollecitarlo verso l’esternazione di quei soliloqui» capaci di generare «un’empatica adesione emozionale con chi legge».