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mercoledì, Ottobre 30, 2024

Comunquemente e senzadubbiamente: ‘ntu culu a tutti

Da Leggere

Flavio Carlino
Flavio Carlinohttp://ilgiornaledelsalento.it
Avvocato e Dottore Commercialista Pubblicista

Sono, ora più che mai, convinto che a creare un personaggio sia l’immaginario collettivo. Qualche volta il notabile se lo merita, per essersi distinto nel campo della cultura, in quello letterario, scientifico, tecnico, giuridico; spesso no, ma quando egli emerge, te lo ritrovi in una task force, una commissione, un ente pubblico perché gli è stato conferito un incarico con uno stipendio annuo pari a quello di almeno dieci dipendenti dello stesso ente, per non fare nulla e per sperperare altro denaro per consulenze ad amici e parenti, suoi e di chi lo ha nominato.

È una pratica molto diffusa in politica che porta all’occupazione delle, tanto famose, quanto ambite, poltrone. Ambite perché regalano fiumi di denaro a gente che non se lo merita, ad esempio all’amico del politico, all’amante, a chi è stato “trombato” in una tornata elettorale o a chi non vi è stato eletto e così via. I motivi sono i più disparati, nessuno dei quali ha niente a che vedere con la meritocrazia, ma una giustificazione si trova sempre.

Così tra spese dei parlamentari, quelle per le poltrone e sprechi della pubblica amministrazione, i soldi si scialacquano davvero. Ma … quando il bilancio non quadra, dov’è che si va a raschiare il fondo? Nelle imprese e nelle famiglie. Alle prime si aumentano le tasse, alle seconde si tagliano le pensioni o, quando non la si vuol fare proprio sporca, le si aumenta di un euro; si riducono gli oneri deducibili e detraibili, si dà qualche bonus con il contagocce e se ciò non dovesse bastare, si chiudono gli ospedali e si riduce il numero di medici, tanto che, poi, quando si presentano situazioni di emergenza come quella appena vissuta, la gente muore.

Si contesta una pratica di 20 mila euro ad un’impresa con due operai ed il titolare che stanno patendo la fame e, al contempo, si concedono prestiti per 1,25 miliardi ad Autostrade per l’Italia ricattati da Atlantia, nonostante il disastro del ponte di Genova.

Viva l’Italia, “il Belpaese sorridente, dove si specula allegramente, sulle disgrazie della gente” diceva il signor G (Giorgio Gaber, ndr).

Ci hanno governato, e ci governano, Premier non eletti come Carlo Azeglio Ciampi, Lamberto Dini, Giuliano Amato, Mario Monti, Matteo Renzi e per ultimo Giuseppe Conte. Insieme a questa, un’ulteriore gravissima questione: quella della costituzionalità di governi che non hanno una maggioranza e che spesso ricorrono a intese “ludiche”, non politiche, anarchiche e antidemocratiche da fare invidia a Cetto La Qualunque il quale, se fosse presente, utilizzando una sua eloquente locuzione, rivolgendosi ai cittadini, comunquemente e senzadubbiamente, direbbe: “ ’ntu culu a tutti”, cogliendo pienamente l’intenzione di chi ci governa, senza competenze e, soprattutto, senza scrupoli.

A cosa servono le poltrone oltre che a ricambiare favori? Beh, è semplice! Ad occupare posti strategici in Consigli di Amministrazione di enti, banche, istituti, nelle televisioni, nei programmi radiofonici e televisivi come quello di Fazio che, per fare audience, intervista Saviano, essere inutile e becero, il quale sostiene che i Commercialisti, quindi anch’io, sono tutti collusi con la criminalità organizzata, alla quale segnalano le esigenze di liquidità di aziende in difficoltà, che, poi, esse stesse rilevano. Lo stesso Saviano che per vivere parla sempre e soltanto di mafia e si è creato il personaggio sempre in pericolo, l’eroe di carta, il promotore del legalitarismo di moda, la cui fi­gu­ra di ac­cu­sa­to­re del­la ca­mor­ra, e per que­sto mi­nac­cia­to di mor­te, ha ac­qui­sta­to un tale ri­lie­vo mo­ra­le che qual­cu­no ha po­tu­to avan­za­re se­ria­men­te la sua can­di­da­tu­ra al pre­mio No­bel per la pace. Viviamo un momento che mi pare surreale. A volte mi chiedo se tutto ciò sta accadendo o è solo fantasia. Mi viene in mente Auer­ba­ch secondo il quale la “real­tà” del­la let­te­ra­tu­ra è tale solo in vir­tù del­la rap­pre­sen­ta­zio­ne dell’au­to­re. Spro­fon­da­ti nel­la let­tu­ra, pen­sia­mo di es­se­re im­mer­si in qual­co­sa di rea­le e in­ve­ce viag­gia­mo in una rap­pre­sen­ta­zio­ne soggettiva. Ha ragione Auerbach, senza saperlo e in tempi non sospetti, ha fatto l’identikit di Saviano.

Allora, amici miei, vi torna il ragionamento o dobbiamo ancora farci massacrare da questi politici, tecnici e pseudointellettuali? Non è sufficientemente chiaro il “giro di affari” intorno al quale ruota la peggiore specie umana? Ebbene riflettete, e alla fine traetene pure le giuste conclusioni.  

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