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venerdì, Novembre 22, 2024

Referendum. Tagli sul numero dei parlamentari: è questione di democrazia

Da Leggere

Flavio Carlino
Flavio Carlinohttp://ilgiornaledelsalento.it
Avvocato e Dottore Commercialista Pubblicista

Il Movimento 5 Stelle ha incentrato quasi tutta la sua attività politica sulla riduzione degli sprechi e fra questi, in particolare, sul taglio del numero dei parlamentari e delle loro indennità. Salvo, però, presentare conti lunghissimi al Parlamento per i rimborsi delle spese dei loro rappresentanti.  Li, dello spreco se ne sono sempre fregati, ma insistono sul referendum.

Riflettendo un po’ su alcune letture del passato e mettendone insieme qualcuna, mi sembra che la questione del referendum abbia origine da molto lontano, direi dal mito di Prometeo, che tanto ingenuamente, quanto opportunamente, ho identificato in Beppe Grillo.

Prometeo è un personaggio della mitologia greca che aveva un gemello ed altri fratelli. La leggenda narra che un giorno alcuni dei fratelli di Prometeo decisero di unirsi alla lotta dei Titani contro gli Dei, mentre Prometeo scelse di stare dalla parte di Zeus, nel nostro caso Casaleggio. Così, per premio, ebbe la possibilità di accedere all’Olimpo (la piattaforma Rousseau) quando desiderava e gli diede il compito di creare l’uomo. Prometeo lo fece e instaurò con gli uomini un rapporto speciale donandogli memoria e intelligenza. Ma Zeus non la prese bene e tentò di distruggerli, osteggiato da Prometeo, il quale rubò anche il fuoco da Zeus per darlo agli umani. Quindi Prometeo divenne amico degli uomini e del progresso, all’epoca, rappresentato dal fuoco.

Facendo un salto lungo qualche millennio, arriviamo a qualche anno fa, quando Enrico Sassoon, ex socio di Casaleggio, in un’intervista a “Il fatto quotidiano” dichiarò che l’imprenditore informatico, con la Casaleggio & associati, aveva in mente di utilizzare internet (poi divenuta l’attuale piattaforma Rousseau), per raggiungere il maggior numero di persone possibile. Per fare questo, contattò Grillo il quale, nei suoi spettacoli, toccava questioni di carattere sociale e politico che persuadevano un numero sempre crescente di persone. Grillo non sapeva proprio nulla di Internet quando gli fu proposto, ma Casaleggio aveva notato il successo di Grillo che nei suoi spettacoli utilizzava una critica sociale e politica molto aggressiva. Sassoon disse che i due usavano molto la famosa mappa del potere elaborata dalla Casaleggio & associati, che dimostra come poche persone controllano molti Consigli di amministrazione.

Nello stesso periodo questi comportamenti furono messi in relazione con la massoneria. Perfino il settimanale “Panorama” scrisse dei presunti rapporti di Casaleggio con la Massoneria.

Riprendendo il bandolo della matassa, partendo da Prometeo per arrivare a Grillo e al M5S, passando attraverso la Massoneria, la proposta di riduzione del numero dei parlamentari non è un’idea pentastellata, ma potrebbe avere avuto origine dal “Piano di rinascita democratica” della Loggia massonica deviata P2 di Licio Gelli.

Nel documento, che potete trovare in rete, la riduzione del numero dei parlamentari era prevista nelle Azioni di medio lungo termine, al paragrafo a3), alla voce Ordinamento del Parlamento, numero I. Ad onor del vero, lì era prevista una riduzione dei deputati a 450 e dei senatori a 250. Finanche la massoneria deviata era favorevole ad un taglio meno corposo. Vi chiederete il perché di questa riduzione e a cosa essa possa servire? Ufficialmente, secondo il M5S, a ridurre le spese del Parlamento. In realtà, nella logica della Massoneria con la quale Casaleggio sembrerebbe avere rapporti, a controllare più facilmente il Parlamento: in sostanza, meno siamo, meglio è.

Ma sia chiaro! Minore è il pensiero contrario, minore è la democrazia, perché ridurre i parlamentari significa impedire ai piccoli partiti di entrare nelle istituzioni e avere meno posti a disposizione significherebbe permettere ai leader dei partiti vincenti, di candidare e far eleggere solo i più fidati.

Questo è il vero disegno, anche se le motivazioni ufficiali rimarcano la necessità di un risparmio di spesa. I pentastellati hanno cavalcato l’onda emozionale dell’Italia in crisi per far accanire i cittadini nei confronti del sistema politico, i cui attori protagonisti sono ormai considerati una casta da punire.

Per l’ennesima volta rischiamo di perdere di vista l’obiettivo facendoci buggerare da nulla(cap)enti. Ma ricordate che fine fece Prometeo?

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