Era la vigilia di Natale nel cuore del Salento, nel sud della Puglia. I stretti dei piccoli paesi erano illuminati da luci scintillanti e addobbi natalizi, creando un’atmosfera magica e ed unica che avvolgeva ogni angolo.
Nel pomeriggio, le famiglie si affrettavano a preparare l’ultima cena prima della festa e i profumi del cibo tradizionale salentino si diffondevano per le vie. Nelle cucine, le donne intonando canti natalizi, preparavano con dedizione i piatti tipici della vigilia di Natale. Le chiese antiche, illuminate da candele e lampade, erano pronte ad accogliere i fedeli per la messa di mezzanotte.
Le famiglie si riunivano per la tradizionale cena, con tavolate imbandite di ogni squisitezza locale. Il profumo di pesce e frutti di mare freschi si mescolava con quello dei dolci appena sfornati, creando un’armonia di sapori che rendeva la cena un momento unico e magico. Dopo la cena, molte famiglie si dirigevano verso le piazze dei paesi, ravvivate da spettacoli e rappresentazioni viventi della Natività. I bambini, con gli occhi pieni di meraviglia, osservavano il presepe vivente, mentre i genitori ammiravano la maestria degli artigiani locali che avevano contribuito a creare opere d’arte uniche. Si aveva la sensazione che il tempo si fermasse in uno scatto istantaneo denso di religiosità popolare.
La mezzanotte si avvicinava, e la campana della chiesa del paese annunciava l’arrivo del momento più atteso: la messa di Natale. Le famiglie si dirigevano in chiesa, illuminando la notte con lanterne e candele. La cerimonia era una miscela di devozione e gioia, con canti natalizi che risuonavano nelle navate e l’immancabile Tu scendi dalle stelle!
Finita la messa, le famiglie tornavano a casa in fila indiana, in un’atmosfera piena di calore e affetto. Si scambiavano auguri, regali e abbracci, celebrando l’amore e la condivisione che il Natale rappresenta. In molte case, le tradizionali “tarantelle” risuonavano, e giovani e anziani si univano per ballare e cantare insieme, creando un momento di gioia e festa che sarebbe rimasto impresso nei cuori di tutti.
Con Gesù deposto nella mangiatoia del presepe della propria casa, ci si addormentava sognando un “Natale che vorrei” per sempre.