di Rossella Barletta
È il titolo, appositamente modificato, di un articolo apparso su La Repubblica del 12 gennaio 2024 (pag. 9), firmato da Luca Guerra, il quale scrive di un’eccellenza aziendale esistente nella marina di Ugento che, per essere competitiva e all’altezza dei compiti aziendali prefissati, già da questo mese comincia a selezionare diverse figure professionali in grado di affrontare l’imminente stagione estivo-turistica. In sintesi richiede collaboratori solerti che vogliono lavorare e dare un’immagine di efficienza e di massima accoglienza agli ospiti che verranno nel Salento, aderendo al programma di vacanza proposto dal maggiore operatore tedesco. Oltre alle consuete attrattive incluse nel pacchetto-vacanza, l’offerta turistica non tralascia di segnalare l’adozione di soluzioni legate alla salvaguardia dell’ambiente come l’installazione dei pannelli fotovoltaici, il riutilizzo delle acque nonché la tutela delle piante autoctone e via elencando.
Un bel programma, qui necessariamente sintetizzato, che anticipa di molto la prossima stagione turistica secondo il comune senso di molti di noi, che, invece, segue i ritmi della grandiosa e non semplice macchina organizzatrice di una azienda leader preposta ad accogliere migliaia e migliaia di vacanzieri e ad accontentare ognuno con le proprie richieste, necessità, desideri perché trascorra il periodo di ferie in estremo relax, rimaga soddisfatto, ne parli bene quando torna a casa e, possibilmente, ritorni l’anno successivo magari insieme ad altri connazionali.
In effetti l’industria del turismo anticipa di almeno un anno i tempi delle vacanze reali. Un po’ come l’industria della moda.
Penso che questo tipo di programmazione dovrebbe sensibilizzare gli amministratori locali, specie quelli preposti alla tutela e al funzionamento delle marine, in modo da avere tutto il tempo per affidare i lavori di manutenzione nelle località balneari dove c’è sempre da aggiustare, ripristinare, rendere decorosi gli spazi, le aiuole sporche o gli arredi infraciditi, fare un sopralluogo e segnare le criticità in modo da intervenire per rendere l’insieme presentabile e decoroso. E non abbandonato e degradato come si ritrova anno dopo anno senza soluzione di continuità.
Forse, obiettivamente, una pulizia degli arenili è prematura perché le mareggiate cancellerebbero il lavoro eventualmente effettuato. Ma è un impegno da evidenziare sul calendario e da effettuare tra qualche mese, in ogni caso prima dell’estate. Insomma, per intenderci, non a ottobre come è successo l’anno appena trascorso quando stata eseguita la pulizia del fondale del bacino Idume e dell’arenile limitrofo, a cura di diverse Associazioni, alla presenza di rappresentanti politici ed ecclesiastici, uniti da un obiettivo comune: amare il proprio territorio e vederlo pulito per godere della sua bellezza.
Ottimi presupposti ma che, oltre all’attenzione dei giornalisti appositamente chiamati per dare risonanza al fatto, non sortiscono alcun effetto educativo perché in ottobre solitamente le spiagge sono vuote di bagnanti!!!