di Carlo Vincenzo Greco
Nell’immensità del cielo, la Luna, ambasciatrice di pace e il Sole, messaggero di vita, come antichi narratori del destino, tessono la trama della vita con raggi d’argento e fuoco. Sospesi tra il passato e il futuro, essi scrutano il cuore affannato degli uomini, mentre il tempo scorre tra le loro mani come sabbia sfuggente.
La Luna, custode dei segreti notturni, contempla il fluire del tempo con occhi di argento, illuminando le fatiche e le speranze degli uomini che si perdono nel buio delle proprie inquietudini. Il Sole, ardente e instancabile, danza nel cielo come un eterno compagno di viaggio, disegnando con il suo calore le linee della vita sulla terra.
In questa poesia in vernacolo, il linguaggio semplice si fa eco delle giornate trascorse e degli sforzi umani. La Luna e il Sole diventano testimoni della fatica quotidiana, dei sogni infranti e delle risorse interiori che emergono come stelle nel crepuscolo. Il fluire del tempo si riflette nei loro occhi, mentre gli uomini, affannati nel loro cammino, cercano un senso nell’inesorabile corsa della vita.
Lu scire de lu tiempu
Mbasciatrice de Pace e de riposu, ete la luna.
Messaggeru de vita e de fatia,ete lu sule
e de paru, notte e giurnu, giurnu e notte
se hanu tutti ddoi spartendu an chinu, tuttu lu tiempu
ca de l’arba allu tramontu,ogne giurnu de la vita
nni ite camenare, nfannisciandu.