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giovedì, Novembre 21, 2024

Decreto legge elezioni, via libera definitivo alla camera

Da Leggere

Passa alla anche alla Camera, con 143 voti favorevoli, 87 contrari e 11 astenuti, il decreto legge Elezioni. Europee e amministrative si terranno entrambe sabato 8 e domenica 9 giugno. Alle europee studenti fuorisede potranno votare nel comune di temporaneo domicilio. Resta il limite dei due mandati per i sindaci nei comuni con oltre 15mila abitanti.

Queste le maggiori novità. Il prolungamento delle operazioni di voto delle elezioni del 9 giugno 2024 anche nella giornata di lunedì o, in alcuni casi, la loro anticipazione alla giornata di sabato (oltre alla domenica). L’election day europee-amministrative-regionali dispone l’aumento del compenso per i componenti delle sezioni elettorali “in considerazione del prolungamento delle operazioni di votazione”.

Il Decreto legge, poi, introduce in via sperimentale, la possibilità da parte degli studenti fuori sede di votare nel domicilio, ma solo per le europee. Le nuove disposizioni si applicano agli elettori domiciliati per un periodo di almeno 3 mesi in un comune di una regione diversa da quella di residenza. Inoltre, il provvedimento modifica le regole per l’esenzione delle firme richieste per la presentazione delle liste alle europee. Viene mantenuta l’esenzione per i partiti politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una Camera e che abbiamo conseguito alle ultime politiche almeno un seggio, sia proporzionale che uninominale. Lo stesso per il partito che ha ottenuto un seggio al Parlamento europeo.

Una delle disposizioni più attese contenuta del decreto elezioni è quella che riduce della metà (da 30.000 a 15.000) il numero minimo delle firme per la presentazione delle liste alle europee. Resta invariato il numero massimo delle sottoscrizioni pari a 35.000.

Alcune norme riguardano poi specificatamente le elezioni regionali, come quelle sui casi di ineleggibilità dei consiglieri regionali (per i dipendenti della regione che svolgono funzioni e attività amministrative) a tutta una serie di indicazioni per l’esenzione dalla raccolta delle firme per le liste.

La norma rinvia al 29 settembre 2024 le elezioni dei presidenti e dei consigli provinciali in scadenza nel 2024, mentre, per quel che riguarda le disposizioni per le comunali, applica alle elezioni dei capoluoghi di provincia il ballottaggio in caso di secondo turno; porta da due a tre il numero di mandati consecutivi per i sindaci dei comuni fino a 15.000 abitanti ed elimina del tutto il limite dei mandati per quelli fino a 5.000 abitanti. Per i comuni con più di 15.000 abitanti resta fermo il limite di due mandati.

Vengono previsti, inoltre, i casi in cui le risorse per l’indennità dei sindaci siano riconosciuta anche in caso di rinuncia, parziale o totale.

Infine, il decreto prevede che la registrazione come marchio dei simboli o degli emblemi usati dai partiti non ha alcun rilievo per la disciplina sul deposito dei contrassegni e delle liste e per la campagna elettorale.

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