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martedì, Dicembre 3, 2024

Viaggio nel tempo: la ‘rinascita’ del Ninfeo di Villa Fulgenzio della Monica

Lecce - Restauro del Ninfeo di Villa Fulgenzio della Monica, nel complesso del convento dei Frati Minori, detti di Fulgenzio. Gallery

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Rossella Barletta
Rossella Barletta
Rossella Barletta, esperta di storia locale, da oltre quarant’anni indaga sul patrimonio storico, folklorico, antropologico, artigianale, gastronomico del Salento. Negli ultimi tempi il suo interesse precipuo è rivolto al recupero del lessico dialettale e gergale, prima che cada nell’oblio, coi suoi risvolti umani, sociali e storici. Tantissime le sue pubblicazioni, che possono essere consultate su www.rossellabarletta.it o sul sito edizionigrifo.it.

Un argomento che tempo addietro sarebbe sembrato difficile da affrontare parlando delle espressioni artistiche quattro-cinquecentesche presenti a Lecce, città barocca per eccellenza, oggi merita una revisione perché l’insufficienza di quelle risalenti al periodo rinascimentale, si sta colmando e, ultima in ordine di arrivo, è la rinnovata presenza del Ninfeo di Villa Fulgenzio della Monica (nel complesso del convento dei Frati Minori, detti di Fulgenzio).

Dopo un accurato restauro, la testimonianza è stata restituita sia all’edificio monumentale di cui rappresenta l’originaria struttura “di ristoro e di frescura” sia ai leccesi che, nel silenzio del luogo ipogeo, possono interpretare il modus vivendi degli aristocratici del passato e immaginare le abitudini, talvolta innocue debolezze, soddisfatte grazie alla presenza di una vena acquifera oggi del tutto inesistente.

Di là da ogni notizia storica dettagliata riguardante il citato Ninfeo, le figure decorative esistenti, desunte dal mito greco, le allegorie e molto altro – ricordato esaurientemente nei pannelli informativi – esso è la sintesi di un modo di porsi nei confronti dell’ambiente il quale, oltre a non avere paragoni col mondo disordinato e consumistico contemporaneo, diventa fonte di suggerimenti sempre validi e, quindi, a-temporali.

Tra i più evidenti: l’impiego dei conci per la costruzione della villa, estratti dall’originaria cava, trasformata in giardino – il “pomario aristocratico” -; l’utilizzo dell’acqua – non lo spreco! – di cui è stata privilegiata la funzione irrigua e quella salutare; l’impiego delle conchiglie marine; la misurata profusione del senso artistico e, quindi, della bellezza, incaricata di contribuire a rendere la permanenza dei fruitori, un momento di rilassamento, di distensione psico-fisica.

La presenza del citato Ninfeo racconta una storia nuova che gran parte degli stessi leccesi non conoscono. Permette di riscoprire un monumento dimenticato e così prende forma la Lecce del Rinascimento, ricco di testimonianze figurative ancora in gran parte da studiare, ripercorrere e di cui fruire.

Si cominci allora col Ninfeo di Villa Fulgenzio della Monica. Andiamo a vederlo non foss’altro come atto di gratitudine per chi ha voluto restaurarlo e riconsegnarlo alla città.

(Via Imperatore Adriano, 79 – Lecce – Tel. 0832 454009)

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