Una grande avventura che simboleggia la forza, il coraggio e l’intraprendenza di due alpinisti italiani a caccia di un sogno.
Un’impresa indimenticabile, una sfida vinta a oltre 8mila metri di altezza. Una vetta conquistata con ardore, metro dopo metro, passo dopo passo. Il valtellinese Achille Compagnoni e il veneto Lino Lacedelli hanno scritto una pagina unica nella storia dell’alpinismo del nostro Paese. Furono i primi due uomini a conquistare la vetta del K2. Era il 31 luglio del 1954 quando arrivarono in cima agli 8611 metri della montagna che tocca il cielo. Un’avventura raccontata dallo scrittore e alpinista Stefano Ardito nel libro ‘K2. La montagna del mito. Vittorie, tragedie, grandi imprese ‘ pubblicato da Solferino.
Lino e Achille impiegarono un’intera giornata per salire, prima in un pericoloso canalone di neve, poi sulle rocce alla sua sinistra, infine per un crinale più facile. Al centro della narrazione, a settant’anni dall’impresa, spiccano gli episodi più importanti della vicenda alpinistica, densa e complessa, guardando anche più lontano, verso le pietre scure del Passo Karakorum o in direzione del Broad Peak, del Chogolisa, del Gasherbrum IV e delle altre cime che fanno corona al K2. Senza dimenticare la ‘guerra più alta della storia’ che gli eserciti del Pakistan e dell’India combattono tra il ghiacciaio Siachen e la Sella Conway, gli sviluppi della ricerca scientifica, l’ambiente e il Central Karakorum National Park. Un racconto lungo secoli, attraverso i sogni, le avventure e le molte tragedie che esploratori e alpinisti di tutto il mondo hanno vissuto sulla ‘montagna degli italiani’.